Fini: “Italia ferma e dilaniata da polemiche. Ruby? Caso imbarazzante”

di Redazione

Gianfranco Fini ROMA.Intervistato dal direttore del Messaggero, Roberto Napoletano, durante l’incontro al Teatro Adriano con i comitati promotori di Fli nel Lazio, il presidente della Camera Gianfranco Fini non risparmia critiche al governo.

“Il Paese è fermo e dilaniato da mille polemiche. – dice Fini – Il Paese è fermo, ha ragione la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: il nostro esecutivo stenta ad indicare le linee di ripresa”.”Non si può continuare con le barricate. – ha aggiunto il leader di Fli – Vanno cercate, sulla base di valori condivisi, le risposte ai tanti problemi. Dobbiamo indicare i settori in cui investire assumendosi la responsabilità davanti agli italiani, oltre il doveroso controllo dei conti pubblici. Possiamo essere competitivi con paesi come la Cina solo con la qualità del prodotto e dell’impresa”.

“INVESTIRE E NON SOLO TAGLIARE”. Sull’economia:”Anziché risparmiare cento con tagli da dieci – afferma il leader di Montecitorio – dobbiamo indicare settori in cui investire e non solo quelli in cui tagliare. La nostra economia non sarà mai competitiva in termini di quantità. Possiamo essere competitivi solo in termini di qualità. L’alta tecnologia, il sapere applicato alla produzione. In una società come la nostra in cui le imprese sono tutte medio-piccole non si può pensare che si accollino anche spesa tecnologia. O è competenza dello Stato o le nostre imprese saranno indebolite sul piano della qualità. Farlo è indispensabile per i nostri figli e per i nostri cervelli”.

“FLI APPOGGERA’ GOVERNO SU PROBLEMI REALI”.“Il presidente del Consiglio metta la testa, come dice lui, sui problemi reali – dice Fini – Lo faccia e noi non gli faremo mancare nostro supporto, i nostri suggerimenti e le nostre proposte”.

“PDL LA SMETTA DI ADDOSSARE COLPE AGLI ALTRI”.“L’Italia – sostiene Fini – deve affrontare una emergenza di tipo sociale e gli amici del Pdl devono smetterla di dire che la colpa di tutti i problemi è dei giornali, della sinistra o della magistratura. La crisi finanziaria è passata senza che banche fallissero, anche grazie al governo, ma oggi è possibile che per chi sta nella maggioranza è sempre colpa dell’opposizione? Qualcuno, invece, si è preso la briga di andare a leggere l’analisi fatta su proletarizzazione del ceto medio? In Italia non c’è più ceto medio. Con un dramma che sta diventando giovanile. Possibile che non si riesca ad aprire gli occhi e a vedere che c’è conflitto giovani-anziani? Oggi, se manca la pensione del nonno, i ragazzi non hanno soldi per portare la fidanzata a mangiare la pizza”.

“FAREMO OSTRUZIONISMO SU LEGGI AD PERSONAM”.“Interdizione sul pacchetto fiscale? No, perchè non è stato presentato. Interdizione sul piano per il Mezzogiorno? No, perchè non è stato presentato. Interdizione sulle leggi che servono unicamente per Berlusconi? Sì”: così risponde Fini a una domanda sull’intenzione di Fli di fare ostruzionismo all’attività di governo. “Questo – ha comunque aggiunto – non significa non affrontare i problemi della giustizia e della legalità”.

LODO ALFANO: “BISOGNAVA FARLO COSTITUZIONALE”.“Sono passati due anni e mezzo di legislatura – dice Fini – ma c’era qualcuno che lo diceva dall’inizio che il cosiddetto Lodo Alfano bisognava farlo costituzionale. Dopo due anni e mezzo, almeno questo, mi sarà riconosciuto”. Fini sottolinea che quando a inizio legislatura suggeriva di introdurre la riforma con una legge costituzionale veniva considerato colui che vuole andare contro. Oggi invece rivendica la bontà della sua proposta, non dopo aver premesso che invece “si affidano alcune questioni delicate a simpatici personaggi che sembrano il dottor stranamore”. Un riferimento che Fini aveva già in passato fatto e che chiama in causa l’onorevole Niccolò Ghedini.

IL CASO RUBY: “ITALIA IN IMBARAZZO”. “Sono amareggiato. – dice Fini a proposito della vicenda della ragazza marocchina, Ruby, che coinvolge il presidente del Consiglio – E’ una vicenda che sta facendo il giro del mondo purtroppo e mette l’Italia in una condizione imbarazzante. Ero a Berlino quando è scoppiata la nota vicenda, immaginate voi i commenti…”. “Mi auguro che la vicenda Ruby non sia accaduta così come è stata raccontata, perché altrimenti non sarebbe più una questione soltanto privata” – dice Fini commentando le indiscrezioni di stampa sulle presunte pressioni del premier a favore della ragazza dalla questura di Milano. “Se quell’intervento c’è stato, – afferma il presidente della Camera – e uso il condizionale, e se è vero che è stato detto che quella signorina era parente di un capo di Stato, dimostrerebbe che c’è stata una certa disinvoltura e malcostume nell’uso privato di incarico pubblico. Mi rendo conto che l’immagine dell’Italia nel mondo è sconfortante anche per questa vicenda”.

CASA MONTECARLO: “ASPETTIAMO, IL TEMPO E’ GALANTUOMO”.“Non si possono e non si devono commentare le valutazioni degli organi competenti. Il tempo è galantuomo, aspettiamo” è invece la risposta del presidente della Camera alla richiesta di un commento sull’inchiesta sulla casa di Montecarlo per cui è stata chiesta l’archiviazione della sua posizione dalla Procura di Roma.

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