MILANO. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente durante la convention del Pdl, ha annunciato che il suo Governo chiederà la fiducia dapprima al Senato e poi alla Camera.
Il premier si è detto sicuro di ottenere lappoggio da ambedue le parti ma se ciò a Montecitorio non dovesse accadere si ritornerà al voto ma solo per
La nuova decisione di Berlusconi, giunta allindomani della lettera inviata a Schifani e Fini per comunicare lintenzione di votare la fiducia dopo lapprovazione della Finanziaria, ha irritato il popolo dei finiani come ha sottolineato il capogruppo alla Camera Italo Bocchino: L’ipotesi del solo scioglimento della Camera in caso di sfiducia è un escamotage che ha il solo obiettivo di tranquillizzare quei senatori pronti a sostenere un percorso di responsabilità che eviti al Paese l’ennesima campagna elettorale. Restiamo convinti che sarebbe opportuna una scelta nell’interesse dell’Italia, con le dimissioni del governo e l’avvio di un percorso virtuoso che richiami tutte le forze politiche alla responsabilità verso i cittadini.
La fiducia al premier arriva dai suoi Ministri. Renato Brunetta, dai microfoni di Rtl, ha affermato: Questo governo farà approvare, anche con un voto di fiducia, la terza finanziaria di rigore. I conti sono a posto, il paese si è salvato dalla grande crisi.
Stessa linea di pensiero anche dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini che ha dichiarato: I continui attacchi a Berlusconi e che tendono ad archiviare gli ultimi 15 anni di storia del Paese hanno un effetto ricostituente e vitaminico sul presidente del Consiglio. Se questo governo cade l’unica alternativa è il voto, è tornare dagli elettori. Non si può chiamare tecnico conclude – un governo che vedrebbe chi ha vinto le elezioni andare all’opposizione e chi è uscito sconfitto dalle urne guidare il Paese.