Scontro nel Pdl, Carfagna alla Mussolini: “Sei una vajassa”

di Angela Oliva

Mara Carfagna e Alessandra MussoliniROMA. Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ha deciso che voterà prima la legge sulla Finanziaria e poi lascerà il Pdl ed anche lo scranno parlamentare.

Anulla è valsa la lunga telefonata con il premier Silvio Berlusconi, la Carfagna è decisa e dichiara: “Non farò mancare la fiducia a Berlusconi, ma il 15 dicembre rassegnerò le mie dimissioni dal partito. Lascerò anche lo scranno di parlamentare, perché a differenza di altri sono disinteressata e non voglio dare adito a strumentalizzazioni. Mi dimetterò ovviamente anche da ministro visto che il mio contributo pare sia ininfluente”.

La scelta del Ministro alle Pari Opportunità ha scosso gli equilibri politici soprattutto nel Pdl. In particolare si è scatenato un vivace battibecco tra la Carfagna e la deputata Alessandra Mussolini dopo che quest’ultima l’aveva fotografata mentre parlava con il leader di Futuro e Libertà Italo Bocchino: “Quello è stato un atto di cattivissimo gusto che non merita commenti ma che si addice alla persona che l’ha commesso. A Napoli le chiamano le vajasse… La Mussolini è colei che in campagna elettorale disegnava le corna sui miei manifesti, che ha portato i cannoli alla conferenza stampa con Alfano. In un partito serio una signora del genere sarebbe stata messa a tacere, invece mai nessuno ha avuto il coraggio di bloccarla”.

Immediata la replica della Mussolini che giunge attraverso una nota stampa: “E’ gravissimo che il ministro Carfagna rivolga a mezzo stampa gratuiti e volgari insulti ad una donna parlamentare. Per questo inqualificabile comportamento, in palese contrasto con le finalità che il Ministero delle Pari Opportunità persegue, dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni. Le sue parole e il suo agire sono la conferma che non è in grado di ricoprire una così alta carica governativa. Chiederò al presidente della Camera Gianfranco Fini – aggiunge la Mussolinidi adottare ogni iniziativa a tutela della onorabilità e della dignità dei deputati che Lui rappresenta. Inoltre, dato che la Carfagna è membro dell’ufficio di presidenza del Pdl, rappresenterò ai vertici del partito la necessità di valutare ai sensi dello statuto le parole ingiuriose rivolte dal ministro contro la classe dirigente della Campania. La Carfagna sappia, infine, che alla prima occasione di incontro – conclude la nota -. sarà mia cura replicare ai suoi insulti, guardandola dritta in quei suoi occhioni, che dopo le mie parole, ne sono certa, risulteranno ancora più sbarrati”.

L’opposizione, invece, plaude la decisione della Carfagna sottolineando che il malcontento del Ministro alle Pari Opportunità rappresenta l’attuale situazione del Pdl. La Carfagna – ha detto Pierferdinando Casini a margine dell’assemblea nazionale Udc a Fieramilanocity – tutto sommato è stata un buon ministro. Ha caratterizzato questa stagione berlusconiana e il fatto che dica o faccia dire che il partito è ridotto a un comitato d’affari e che in Campania non c’è agibilità politica è una cosa di grandissima rilevanza e una cosa su cui bisognerebbe riflettere, perché non è il problema della Carfagna, è un problema un pochino più ampio e più preoccupante”.

Sulla stessa linea anche il leader di Forza del Sud Gianfranco Miccichè, che afferma: “A Mara Carfagna offro di essere la numero uno di Forza del Sud in Campania e non solo in quella Regione. Questa polemica rispecchia esattamente la situazione del Pdl in tutto il territorio nazionale. Lo stesso disagio del ministro l’ho vissuto io al mio tempo e lo vivono in tanti. Quello che non funziona non è la Carfagna ma il Pdl”.

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