Finmeccanica, Berlusconi: “Spero che indagini portino a nulla”

di Emma Zampella

Pierofrancesco GuarguagliniROMA. Clamore intorno al filone di inchiesta per corruzione e frode fiscale collegato alla vicenda Diginit, società che fa capo alla Finmeccanica, dopo le perquisizioni negli uffici Enav e l’iscrizione di 10 persone nel registro degli indagati.

L’operazione è partita all’alba quando i carabinieri del Ros e gli uomini della Guardia di Finanza sono entrati nelle sedi di società, Enav compresa, collegate a Finmeccanica. Le perquisizioni sono state indette dalla Procura di Roma che ha voluto indagare circa gli appalti tra la Selex Sistemi integrati e l’Enav, oltre ai bilanci di aziende del gruppo specializzato in difesa. Nel registro degli indagati sono finiti i nomi di alti esponenti dell’Enav quali il presidente, Luigi Martini, il manager di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni e l’ad Guido Pugliesi, assieme alla responsabile della Selex sistemi integrati, Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica.

Nel mirino del procuratore aggiunto della capitale, Giancarlo Capaldo e del pm Paolo Ielo è finito il sistema degli appalti,ovvero: i soldi procurati per vincere gli appalti e quelli sottratti al fisco, in quanto si è convinti che siano state messe in atto delle sovrafatturazioni, generando la creazioni di fondi neri. Le vicende dell’Enav si legano con quelle di Finmeccanica che avrebbe articolato una presunta attività di riciclaggio di danaro in seguito all’acquisizione della società Diginit da parte di Gennaro Mokbel.

Ifascicoli configurano l’ipotesi di falso in bilancio. Le indagini sarebbero partite con dossier di ricostruzioni dopo le dichiarazioni di un dipendente dell’Ente, l’ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, in carcere dal luglio scorso. Le indagini ruotano intorno al sull’acquisizione da parte dell’Enav del ramo di azienda Vitrociset, gruppo specializzato in sistemi elettronici e informatici civili e militari. In merito all’acquisizione di documentazione da parte dei carabinieri del Ros e dei finanzieri presso le sedi di Enav e della sua controllata Techno Sky, l’Ente fa sapere di aver fornito “la massima collaborazione all’Autorità Giudiziaria per consentire la più rapida e completa raccolta della documentazione richiesta e utile alla definizione dell’indagine, peraltro in parte già spontaneamente consegnata nei giorni scorsi, confidando pienamente nell’operato della Magistratura”.

L’Enav ha assicurato altresì la piena operatività dell’azienda e dei suoi servizi, dando incarico ai propri legali di “tutelare la propria immagine nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di chiunque, per qualsiasi motivo, abbia leso o dovesse ledere l’onorabilità della società e dei suoi vertici”. Finmeccanica sarebbe pronta a valutare “querele per eventuale diffamazione aggravata e pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale”. A fornire dettagli ai magistrati con dossier di ricostruzioni e interrogatori è l’ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, in carcere dal luglio scorso.

In mattinata è arrivato anche il commento del Presidente del consiglio, Silvio Berlusconi che ha detto: “Sono preoccupato, perchè Finmeccanica è un’asset straordinario che ha firmato un contratto con la Russia. Mi auguro queste indagini portino a nulla come sono convinto. Considero suicida che il Paese proceda contro chi ne costituisce la forza con la propria capacità operativa”.

Finmeccanica però spazza via le ipotesi di un ritiro anticipato del presidente Guarguaglini, il cui mandato scade il prossimo aprile. Da mesi il numero uno del colosso italiano cerca di giustificare la sua posizione affermando che “non c’è nessun fondo nero e nessuna società a questo scopo e di essere sereno”.

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