RAVENNA. Dopo gli Stati Uniti e la Svezia anche in Italia si verifica uno strano fenomeno di moria di uccelli. Lungo una strada statale a Faenza sono morte circa 400 tortore, specie diffusa nella zona.
Una “strage” simile a quella dei cinquemila merli registrata in Arkansas, nella cittadina di Beebe, il giorno di Capodanno, a cui ha fatto seguito quella dei duemila pesci tamburo nel fiume Arkansas. Tra l’altro, sempre negli Usa, nei giorni scorsi sono stati ritrovati morti altri cinquecento uccelli, lungo un’autostrada nei pressi di Baton Rouge, capitale della Louisiana, distante 500 chilometri da Beebe. Nel Kent, invece, sono stati ritrovati 40mila granchi senza vita, mentre nel Maryland tonnellate di pesci. Gli esperti, però, ritengono gli eventi non collegati tra loro: in Louisiana, ad esempio, i cinquecento colatili sarebbero morti per sbalzi di corrente sui cavi dell’alta tensione.
Sta di fatto che episodi simili si sono verificati anche in Europa: il 5 gennaio in Svezia, a Falkoeping, con cinquanta corvi morti, e ora in Italia. I corpi delle tortore ritrovate a Faenza sono stati consegnatiall’istituto zooprofilattico di Lugo per le analisi. “Capiamo la risonanza mediatica di questi fenomeni ma non è il caso di allarmarsi”, dicono dall’istituto dove accerteranno le cause della morte, forse dovuta a virus o alla presenza di aziende chimiche nella zona.
Strani fenomeni hanno interessato anche la Nuova Zelanda, con 10 tonnellate di pesci morti lo scorso 13 dicembre sulle rive di Kawau Island, insieme ad altre centinaia di orate sulle coste,e il Brasile, con 100 tonnellate di pesci morti.