AVERSA. Vivo scalpore e cordoglio per la famiglia ha destato in città il suicidio di Alessandro Pozzi, 26 anni, figlio di Arturo e nipote dei più noti ad Aversa Salvino (il nonno, al quale è intitolato lex campo profughi, oltre ad essere stato sindaco e assessore provinciale scudocrociato) e Alfredo (lo zio, più volte assessore regionale e consigliere comunale sempre per la Dc negli anni ottanta).
Secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri del gruppo di Aversa, alle direttive del maggiore Francesco Marra, il giovane, che avrebbe sofferto di crisi depressive ed era sotto cura con farmaci specifici, nella tarda mattinata si è lanciato dal sesto piano dellabitazione paterna in via Aldo Moro, alla periferia sud della città. Alessandro Pozzi era ritornato ad Aversa da pochi mesi. Aveva, infatti, studiato economia presso una nota università milanese.