LAMPEDUSA.Un barcone con almeno 300 immigrati nordafricani si è ribaltato la notte scorsa al largo di Lampedusa, dopo essere stato agganciato da una motovedetta italiana partita dall’isola per soccorrerla.
La Capitaneria di porto lampedusana riferisce di 47 persone recuperate e di almeno 150 dispersi, di cui si stanno ritrovando purtroppo i cadaveri in mare, finora una ventina. La tragedia è avvenuta ad una quarantina di miglia a Sud Ovest dell’isola. L’unità aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste, erano partite da Lampedusa due motovedette delle Capitanerie di porto e un elicottero della Guardia di finanza.
Alle 4 il primo contatto. Giunta sul posto alle 4 circa di questa mattina la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo. Il mare molto agitato (forza 4) e la concitazione a bordo del barcone hanno reso vano ogni tentativo di trarre in salvo i migranti finiti in acqua. Il buio e le avverse condizioni meteo rendono difficili le operazioni di ricerca dei naufraghi, che stanno impegnando le stesse motovedette e un peschereccio dirottato sul posto dalle Capitanerie di porto. In questo momento le motovedette, supportate da un motopesca impegnato in una battuta di pesca nel Canale di Sicilia, stanno procedendo alla ricerca dei naufraghi che appaiono molto difficili.
Intanto, la notte scorsa a Lampedusa sono arrivati 354 immigrati, tra tunisini, eritrei, ganesi, somali ed etiopi. Sul fronte dei trasferimento, invece, in 400 hanno lasciato l’isola tra ponti aerei e navi. Al momento sono ancora presenti circa 1500 extracomunitari, tra i quali 172 minori.
Avvistato nella serata di martedì, è arrivato a Lampedusa mezz’ora dopo la mezzanotte un barcone con 104 migranti proveniente dalle coste tunisine. Almeno sei degli extracomunitari, tutti uomini, sono stati soccorsi dai medici perché in stato di lieve ipotermia. I migranti sono stati accompagnati nel centro d’accoglienza dell’isola. Giunti al porto commerciale, ”scortati” da una motovedetta della Guardia di finanza, hanno raccontato di aver acquistato la barca con una colletta di 400 euro a testa, servita per comprare anche un Gps, navigatore satellitare che consente di stabilire la rotta. Sadok, uno dei migranti, ha detto che nessuno di loro sapeva come condurre la barca: “Abbiamo programmato il Gps sulla rotta 74 gradi – ha spiegato – e siamo giunti fin qui”. La bassa temperatura e un vento di discreta intensità che soffiava da nord ovest hanno reso problematica la traversata.