BRINDISI.Francesco Campana, di 38 anni, ritenuto l’attuale capo della Sacra corona unita, è stato arrestato sabato mattina dalla polizia in un’abitazione di Oria, in provincia di Brindisi.
La “primula rossa” della mafia brindisina deve scontare una condanna esecutiva a nove anni per associazione mafiosa. Aveva assunto le redini dell’organizzazione dai capi storici, Giuseppe Rogoli e Salvatore Buccarella.
Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, per l’arresto di Campana. “La cattura di Campana – ha commentato il titolare del Viminale – è un durissimo colpo alla Sacra Corona Unita, frutto di sforzi che sono stati compiuti in Puglia attraverso il lavoro dei gruppi investigativi speciali, istituiti proprio per la cattura dei latitanti e per porre fine alla sanguinosa guerra di mafia in quel territorio”.
Ad individuare l’abitazione in cui dormiva sono stati gli agenti della Squadra mobile della questura al culmine di indagini avviate un paio di anni fa e che hanno accertato che Campana non si era mai allontanato dalla zona di influenza della Sacra corona unita. Campana si spostava comunque in continuazione per evitare di essere individuato e numerosi sarebbero stati gli episodi in cui polizia e carabinieri sono stati a un passo per intercettarlo.
Francesco Campana di Mesagne, già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, era latitante dal maggio 2010 quando si era sottratto all’esecuzione di un provvedimento di condanna definitivo alla pena di anni 9 per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. L’uomo è ritenuto personaggio di maggiore caratura all’interno della consorteria criminale locale ed alla cattura si è giunti al termine di una intensa attività investigativa, coordinata dalla Dda di Lecce. Con l’arresto di Campana, che fa seguito all’operazione “last minute” dello scorso 28 dicembre, con la quale furono arrestati 18 fra capi e promotori della Sacra Corona Unita, si ritiene di aver inflitto un durissimo colpo alla criminalità organizzata locale. Dopo le formalità di rito Campana è stato trasferito presso la casa circondariale di Lecce.