Libano, 6 militari italiani feriti. La Difesa: “Nessun morto”

di Redazione

 BEIRUT. Sei militari italiani della missione Unifil in Libano sono rimasti feriti in seguito a un attacco contro i mezzi dell’Onu.

Lo Stato Maggiore della Difesa ha smentito invece la morte di due soldati italiani, come riferito in un primo momento da una tv locale. Tra i sei feriti,due sono in gravi condizioni.

L’attentato è stato provocato dalla scoppio di una bomba presso Sidone, a circa 40 km a sud di Beirut, che ha fatto saltare in aria il veicolo sul quale viaggiavano i militari italiani. L’ordigno era stato nascosto dietro la barriera di cemento armato sul ciglio della superstrada Sidone-Beirut nella zona ri al-Rumeila. Il convoglio era composto da quattro veicoli e la deflagrazione ha colpito l’ultimo e parzialmente in penultimo.

I soldati italiani sono in Libano dal 2006 nell’ambito della missione Leonte, che fa parte dell’intervento Onu denominato Unifil. L’Italia partecipa alla missione internazionale con un contingente di 1.780 militari. Il 10 maggio c’era stato il passaggio di consegne nel settore ovest della missione Unifil fra la brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli e la brigata meccanizzata Aosta. Al quartier generale del contingente italiano, base Millevoi, si era svolto l’avvicendamento tra i comandanti delle due brigate, i generali Guglielmo Miglietta della Pozzuolo, e Gualtiero Mario De Cicco. Per la brigata Aosta, stanziata in Sicilia, si tratta della prima missione in Libano, dopo varie missioni svolte negli anni passati nei Balcani.

L’unico precedente di soldati italiani morti in Libano risale al 6 agosto del 1997. Durante un volo di addestramento notturno, un elicottero AB205 precipitò a causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche. Morirono i capitani dell’Esercito Antonino Sgrò e Giuseppe Parisi, il maresciallo capo Massimo Gatti e l’appuntato dei Carabinieri Daniel Forner.Il 15 marzo 1982 a Beirut nei pressi del campo profughi palestinese di Sabra venne colpito Filippo Montesi: il marò morirà una settimana dopo. Nel corso della missione i feriti italiani furono 75.

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