MILANO.Dopo la “sberla” delle amministrative, per dirla alla Roberto Maroni, i big del partito di Silvio Berlusconi e quelli del Carroccio di Umberto Bossi si incontrano ad Arcore e provano a mettere a punto la strategia per il rilancio dell’azione di governo.
E a sentire Angelino Alfano, già investito del ruolo di segretario del Pdl, “si è ulteriormente rafforzata la volontà di arrivare a fine legislatura”. Il vertice a Villa San Martino doveva servire soprattutto per fare il punto sull’asse Pdl-Lega e sul modo per rinsaldarlo, ma anche sulle politiche economiche dell’esecutivo e sulle mosse da attuare in vista della verifica parlamentare in programma a fine mese. Tra gli altri erano presenti anche Tremonti, Maroni, Calderoli, Giorgetti, Reguzzoni, Ghedini e Brancher. Al termine dell’incontro Alfano ostenta ottimismo: “Il rapporto fra la Lega e Pdl, tra Berlusconi e Bossi è solido”. E di conseguenza “la maggioranza è in grado di dare stabilità e, a differenza della sinistra, di portare aventi le riforme”. Il segretario conferma che non si è parlato di vicepremier nè di altre nomine. Neppure della sua sostituzione nell’esecutivo, visto che l’impegno nel partito è stato considerato non sovrapponibile a quello di ministro della Giustizia: “Se ne parlerà nelle prossime giornate o nelle prossime settimane, quando sarà definita la mia nuova funzione attraverso la modifica dello statuto del Pdl”.
Quanto all’economia, nel summit – riferisce sempre Alfano – è stato “confermato l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e il fatto che tutto questo dovrà avvenire secondo i tempi previsti e secondo i vincoli che l’Unione Europea ci assegna”. Alfano non entra nello specifico dei provvedimenti: “Abbiamo avuto un discorso di ordine generale e non era questa la sede in cui parlare in dettaglio ma ciò che importa politicamente è che si è ulteriormente rafforzata la volontà di andare avanti e concludere questa legislatura”.
Intanto, da Roma il persidente dei senatori pidiellini, Maurizio Gasparri, spiega che “il Pdl deve fissare al più presto il suo consiglio nazionale e già in quella occasione avviare un percorso per costruire un tessuto comune per l’area di centrodestra”. “Il tema riguarda i cattolici ma anche quanti hanno condiviso riforme liberali – aggiunge -. Si può sollecitare una discussione nel centrodestra. Non però favorire una sinistra che già oggi, mentre festeggia successi, già passa agli insulti tra Vendola e Bersani. Urso e Ronchi contribuiscono a un confronto positivo su contenuti che devo unire una ampia area di centro destra”.
“La giornata si preannuncia piuttosto calda, non solo dal punto di vista metereologico” ha detto prima del vertice Gianni Letta, rompendo il suo tradizionale riserbo con una battuta che lasciava trasparire la grande attenzione per il confronto politico in corso. E dall’altro Letta, il nipote Enrico, vicesegretario del Pd, ha chiosato a distanza che “le riforme utili per il Paese le faremo noi, il Governo è fuori tempo massimo. Ad Arcore il tempo è scaduto”. E aggiunge il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: “Prima delle elezioni amministrative circolava l’idea che se perdeva il Pdl guadagnava la Lega. Pertanto si ipotizzava che ci sarebbe stato un ribilanciamento interno alla maggioranza, con qualche aggiustamento: un vicepremier alla Lega, un ministro in più… Ma le cose non sono andate così e la maggioranza perde sia dal lato della Lega che da quello del Pdl”.
Sull’incontro non è mancata l’ironia del Futurista, il quotidiano online diretto da Filippo Rossi e vicino alle posizioni di Gianfranco Fini: “Lontani i tempi dell’ormai famoso patto della crostata: oggi nella residenza di Arcore, più che un patto stretto con una crostata, vista la consistenza e l’età dei partecipanti, si potrebbe parlare di un patto della prostata”.