MILANO.“Ci metto due secondi a chiedere al Consiglio federale l’espulsione di chi si mette di traverso, anche se ci sono persone importanti: la base sa bene che chi fa casino nel partito non lo fa per interesse comune ma per interesse di altri”.
Lo ha detto Umberto Bossi, che in un comizio a Magenta, ha spiegato che in questa settimana “c’è stato un momento difficile” quando si è dovuto votare sul capogruppo alla Camera. Il riferimento è al caso Reguzzoni e alle tensioni che ne sono seguite. Bossi sintetizza così la vicenda interna alla Lega che ha portato alla riconferma del capogruppo a Montecitorio, Reguzzoni appunto, e allo stop al deputato bergamasco Giacomo Stucchi, vicino a Maroni e a favore del quale avevano firmato 49 su 59 deputati del Carroccio: “Ho avuto problemi perché si trattava di votare per il capogruppo alla Camera. Il capogruppo è uno che dev’essere bravo a trattare ed esperto: volevano mettere uno che non era esperto, non avrei dormito più a saperlo a Roma”.
“La secessione è la migliore medicina, ma servono i patti giusti, non è che la fai così”. Così Bossi ha poi risposto dal palco ai militanti del Carroccio che gridavano, come già avvenuto a Pontida domenica scorsa, “secessione, secessione”. “Se non si raddrizza il Paese, il nord se ne va per la sua strada”, ha aggiunto il capo padano, parlando con i giornalisti al termine del comizio.