Grecia, 21enne italiano ucciso a Mykonos durante una rissa

di Redazione

 LODI.Un ragazzo italiano di 21 anni, Stefano Raimondi, di Ospedaletto Lodigiano, è stato ucciso nella notte sull’isola greca di Mykonos, nelle Cicladi.

Il giovane, in vacanza nell’isola con alcuni amici sarebbe stato colpito alla testa con una bottiglia durante un litigio. L’ambasciata d’Italia ad Atene si è subito messa in contatto con i familiari del ragazzo e con la polizia locale.

Raimondi era con una quindicina di connazionali in un famoso locale dell’isola, il Cavo Paradiso per ascoltare musica dal vivo. Ad un certo punto un 23enne svizzero di origine greca, spalleggiato da due amici svizzeri di origine curda, si è avvicinato al tavolo dove Raimondi era seduto con i suoi compagni e ha afferrato una bottiglia portandola alla bocca per berne il contenuto. Il gesto ha irritato Raimondi, che avrebbe colpito lo svizzero con un paio di pugni. Questi avrebbe reagito colpendolo più volte mortalmente alla testa con la bottiglia. Secondo altri testimoni lo svizzero avrebbe invece rotto la bottiglia e con questa avrebbe colpito alla gola Raimondi, squarciandogli la carotide.

Il giovane è stato trasportato al Mykonos Health Centre dove i medici ne hanno dichiarato il decesso. Lo svizzero e i suoi amici si sono dati alla fuga e la polizia ha organizzato posti di blocco per cercare il responsabile e i suoi amici, fermati in località diverse sull’isola. Il 23enne ha confessato di aver colpito il giovane italiano e comparirà davanti al magistrato, mentre l’eventuale responsabilità dei suoi amici è al vaglio degli inquirenti.

“Un ragazzo educato, tranquillo, lo vedevo spesso quando andavo nello spaccio alimentare dei genitori, non riusciamo a spiegarci una tale tragedia. – dice Eugenio Ferioli, il sindaco di Ospedaletto Lodigiano, paesino di 1900 abitanti – I suoi genitori erano in vacanza al mare, mi pare in Liguria, e so che la madre e la sorella di 24 anni sono subito partite per la Grecia. Il padre, che tra l’altro è un mio amico, è rimasto a casa con l’ultimogenito, un ragazzino che frequenta le elementari”.

Raimondi era andato a vivere da Lodi a Ospedaletto da qualche anno e in paese quindi non aveva molti amici. Studiava Economia a Milano. I suoi genitori gestiscono un’azienda agricola con annesso spaccio per vendere i prodotti e Stefano dava spesso loro una mano. “Stava alla cassa era gentilissimo – continua il sindaco – Mai una parola sopra le righe, del resto se fosse stato un tipo aggressivo la bottigliata in testa l’avrebbe data, non l’avrebbe presa”.

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