ROMA. La Commissione Vigilanza della Camera ha approvato il decreto legge sulla manovra economica: il testo è stato approvato senza modifiche.
Ma lUnione Europea chiede maggiore impegno al Governo italiano: Se le entrate saranno minori del previsto, saranno richiesti ulteriori provvedimenti. Tramite il Rapporto 2011 della Commissione europea sulle Finanze pubbliche, lUe ha chiarito che: Potrebbero essere necessarie misure aggiuntive se ci fossero difficoltà nel raggiungere il previsto contenimento della spesa. Il raggiungimento degli obiettivi di taglio del deficit fino al 2012 dipendono dalla piena attuazione delle misure già adottate, si sottolinea ancora nel testo. Anche se il quadro di bilancio è stato notevolmente rafforzato negli ultimi anni, si legge nel rapporto, l’introduzione di tetti alla spesa e ulteriori miglioramenti per il monitoraggio di bilancio di tutte le amministrazioni locali favorirebbe la disciplina di bilancio e rafforzerebbe la credibilità della strategia a medio termine di bilancio.
Nel rapporto si ricorda nel caso dell’Italia l’importanza dell’implementazione del consolidamento di bilancio previsto per il 2011 e 2012 in linea con le raccomandazioni del Consiglio portando così l’elevato rapporto debito pubblico-pil verso un percorso discendente. La manovra economica si abbatterà sulle famiglie italiane con una stangata da oltre duemila euro (2.031 euro). A calcolarlo sono Adusbef e Federconsumatori, che ne chiedono la modifica sottolineando: Una cifra improponibile, che per di più si aggiunge all’inarrestabile crescita di prezzi e tariffe. Secondo le associazioni, a pagare tali cifre saranno i soliti noti, vale a dire le famiglie a reddito fisso e i pensionati. Tutto ciò non farà altro che aumentare il malessere delle famiglie, che inciderà sull’intera economia determinando ulteriori contrazioni dei consumi, nonché della stessa produzione industriale e dei servizi. La manovra non si limita ad essere iniqua, sbagliata e depressiva, ma non contiene nemmeno l’ombra di investimenti per il rilancio di un’economia assolutamente depressa.
Nel frattempo, alla Camera prosegue l’iter della manovra, giunta già all’esame dell’aula. Il governo, con ogni probabilità, porrà martedì la questione di fiducia sul provvedimento e il voto finale sul testo dovrebbe esserci mercoledì. Il ministro leghista Roberto Calderoli ha detto che è ragionevole pensare che mercoledì l’aula voterà con la fiducia, spiegando inoltre che a questo punto modifiche non se ne possono più fare. Dato il debito pubblico molto alto, attestato intorno al 120% del Pil nel 2011, il perseguimento di un consolidamento credibile e duraturo e l’adozione di misure strutturali a sostegno della crescita sono le priorità chiave per l’Italia, si legge ancora nel rapporto, sempre citando le raccomandazioni di luglio del Consiglio Ue. Viene menzionata anche, infine, l’ultima valutazione della Commissione, secondo cui i rischi riguardo alla sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche (italiane, ndr) appaiono di livello medio.
Intanto, un portavoce della Commissione ha precisato che l’incontro di martedì alle 16 a Strasburgo tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso “rientra nei contatti regolari” tra il presidente dell’esecutivo Ue e i leader. Il portavoce ha confermato che l’incontro ’è stato organizzato la settimana scorsa, tenendo conto dell’agenda dei due leader. E posso confermare che è stato organizzato su richiesta del governo italiano, ha aggiunto sottolineando che quella di domani era una delle poche date disponibili per Barroso.
Alla domanda se la Commissione sia contrariata dal fatto che la stampa italiana abbia interpretato gli appuntamenti di Berlusconi a Bruxelles e Strasburgo come il modo per evitare di essere ascoltato dai magistrati a Napoli, il portavoce ha ribadito: Questo incontro fa parte dei contatti regolari fra Barroso e gli altri laeder, sarà dedicato alle questioni economiche che sono di grande attualità ed è stato organizzato tenendo conto dell’agenda dei due leader, che hanno sempre programmi serrati.