Tarantini, Berlusconi non andrà dai pm. L’intercettazione con Lavitola

di Antonio Taglialatela

Berlusconi-LavitolaROMA.Silvio Berlusconi non risponderà alle domande dei pm di Napoli che indagano sulla presunta estorsione ai suoi danni da parte dell’imprenditore bareseGianpaolo Tarantini e del giornalista Valter Lavitola.

L’avvocato del premier, Piero Longo, è stato chiaro: “Al momento Berlusconi non si presenta ai pm di Napoli”. Questo perché, sostengono i suoi avvocati, è coimputato in un procedimento connesso, il caso Ruby, e quindi non può essere sentito come testimone. Da parte loro, i magistrati napoletani titolari dell’inchiesta, Giandomenico Lepore e Henry John Woodcock, vogliono ascoltare il presidente del Consiglioda solo, senza avvocati, perché in questo filone di indagine è parte offesa, almeno al momento. “Se l’avvocato Longo dice così, ne prendiamo atto”, è stato il commentodel procuratore Lepore.

PROCESSO MILLS. Tra l’altro, annuncia l’avvocato Longo, Berlusconi non sarà nemmeno in aula lunedì prossimo per la ripresa del processo Mills che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari, visti gli impegni istituzionali già fissati, come la visita negli Usa in programmala prossima settimana. L’ultima udienza del processo Mills (l’avvocato inglese è stata condannato in primo e secondo grado a 4 anni e mezzo e poi la Cassazione ha dichiarato la prescrizione) si era tenuta lo scorso 18 luglio. Il processo riprenderà lunedì 19 settembre con la testimonianza in videoconferenza dalla Svizzera di Maria De Fusco, ex amministratore del trust Struie, uno dei fondi attraverso i quali, secondo le indagini del pm di Milano Fabio De Pasquale, transitarono 600mila dollari. Cifra che, secondo l’accusa, sarebbe stata versata da Berlusconi come ricompensa per le testimonianze reticenti dell’avvocato d’affari inglese in due vecchi processi (All Iberian e presunte tangenti alla Gdf) che vedevano coinvolto l’attuale premier.

L’intercettazione Lavitola-Berlusconi

PANIZ (PDL): “UNA PERSECUZIONE”.

Intanto, il Pdl difende il suo leader. Intervenendo a “La Telefonata”, su Canale5, il deputato Maurizio Paniz ha detto: “Mi pare che sia assolutamente evidente che c’è una persecuzione giudiziaria contro Berlusconi. A Bari non è assolutamente indagato ma finisce al centro della diffusione delle intercettazioni. A Napoli sarebbe la parte lesa, ma con i messaggi che vengono diffusi finisce per essere il capro espiatorio”. Paniz si è detto convinto che entro la fine della legislatura sarà approvato il ddl sulle intercettazioni: “Mi pare evidente che ci sia un eccesso di utilizzo. Centomila intercettazioni non sono mai state utilizzate neanche per processi di mafia o ‘ndrangheta. Bisogna approvare un testo che ha già avviato il suo iter parlamentare”. Paniz poi ammette che vi sono divergenze all’interno della stessa maggioranza: “Purtroppo esistono contrasti sul contenuto del provvedimento, che non consentono di avere una maggioranza definitiva. Anche all’interno della maggioranza ci sono visioni diverse sull’utilizzo delle intercettazioni e la loro diffusione. Io scommetto che riusciamo ad approvare ddl entro la fine della legislatura. Quello che è successo ha reso evidente che così non si può andare avanti”.

GENTILONI (PD): “UNICA VIA SONO LE DIMISSIONI”. Dall’opposizione c’è chi invoca le dimissioni del premier. Ai microfoni di SkyTg24, Paolo Gentiloni del Pd non usa mezzi termini: “Può fare il presidente del Consiglio una persona come Berlusconi che è coinvolta in tutte queste vicende? Ci sono tante persone che lo ricattano, ovviamente Berlusconi non può fare il premier. L’unica via sono le dimissioni. Mi chiedo – sottolinea l’ex ministro del centrosinistra – cosa altro possa succedere perchè Berlusconi faccia un passo indietro?”.

BELISARIO (IDV): “VIVONO SULLA LUNA”. Per Felice Belisario, capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato, “sembra che il governo e la sua maggioranza vivano sulla luna. Con un Paese soffocato dalla crisi economica, il presidente della Repubblica Napolitano che torna ad invocare comportamenti ‘adeguati’ al difficile momento che vive l’Italia, il premier e i suoi accoliti hanno come unico pensiero quello di far passare al più presto la legge sulle intercettazioni. Uno sfregio permanente al buon senso degli italiani, perché servono piuttosto leggi che non mandino in Parlamento indagati e condannati. Del resto, – incalza il dipietrista – cosa dobbiamo aspettarci da un governo che ha come unico scopo quello di salvare Berlusconi dai suoi processi?”.

L’INTERCETTAZIONE LAVITOLA-BERLUSCONI. Intanto, su Repubblica spunta l’intercettazione integrale tra Lavitola e Berlusconi risalente alla metà di ottobre 2009, quando la Corte Costituzionale ha appena dichiarato incostituzionale il Lodo Alfano. Gli argomenti in ballo sono scottanti. Appunto, il Lodo Alfano (“Lo riproponga con qualche modifica, in tre mesi arriva la prescrizione e poi chi se ne frega…”, consiglia il direttore de L’Avanti), il generale della Guardia di Finanza Spaziante (“Sto cercando di tenerli per i capelli. Sono tornato ieri dal Brasile”) e ancora l’editoria: “Io ho mandato un appunto a Marinella (Brambilla, la segretaria di Berlusconi, ndr.) dove anche sul finanziamento all’editoria Tremonti…. La sa tutta bene Bonaiuti la cosa… Tremonti ha detto che non concede questi soldi che già ci sono per legge… approvata in Parlamento… se non ci parla lei… Marinella ha l’appunto”.

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