Meredith, la sentenza entro le 21.30. Amanda e Raffaele rischiano ergastolo

di Antonio Taglialatela

da sin. Amanda, Meredith e RaffaelePERUGIA.La sentenza di appello per l’omicidio di Meredith Kercher, non si avrà primadelle 21.30. A comunicarlo la cancelleria del Tribunale.

I due ex fidanzati, ritenuti, insieme all’ivoriano Rudy Guede (già condannato a 16 anni con rito abbreviato), gli assassini della studentessa inglese assassinata nel novembre 2007 in via Della Pergola, a Perugia, rischiano l’ergastolo.

L’ultima udienza è andata”di scena”,in diretta televisiva,lunedì mattina, quando hanno preso la parola i due imputati, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, già condannati in primo grado.Amanda si è più volte commossa e ha esordito: “Ho paura”, ha detto Amanda dinanzi alla Corte.”Ridatemi la mia vita. Non ho ucciso, non ho violentato, non ero presente a questo crimine e non ho mai fatto le cose che dicono”. La studentessa americana ha ribadito: “Se fossi stata in quell’aula sarei morta anche io insieme a Meredith”. E ha ricordato l’amica, con la voce rotta dal pianto: “Perché avrei dovuta ucciderla, avevo un meraviglioso rapporto con lei, era una mia amica. l’ho persa in un modo brutale”. “In quattro anni ho perso un’amica e la fiducia nella polizia. Sono stata tradita e manipolata, io non ho ucciso. Sto pagando con la vita cose che non ho commesso, io voglio tornare a casa”, ha aggiunto la ragazza originaria di Seattle, rivolgendo infine un appello:”Dateci nuove speranze, un nuovo futuro che penso meritiamo. Noi meritiamo la libertà perchè non abbiamo fatto qualcosa per non meritarla. Ho tantissimo rispetto per questa Corte e per la cura che ha avuto in questo processo. Vi ringrazio e vi chiedo per questo giustizia”.

LA LETTERA DI RUDY. “La lettera di un bugiardo matricolato, non ha nessun valore. Io non l’avrei letta come trofeo di guerra quella lettera che Rudy Hermann Guede aveva mandato ai suoi legali” ha detto il legale di Amanda riferendosi alla missiva, finita in un programma Mediaset, in cui l’ivoriano accusava Amanda e Raffaele dell’omicidio. Il 27 giugno scorso in aula, Guede ha testimoniato confermando quanto scritto nella lettera. “Le tre sentenze – ha detto ancora il legale – dicono che Rudy è bugiardo inaffidabile e che il reato è stato commesso da più persone. Che potevano essere Amanda e Raffaele per il gancetto e per il coltello, ma non sono paletti come ha detto l’accusa e come hanno dimostrato i periti. La lettera non e’ un elemento indiziante, ma bloccante”.

SOLLECITO: “MAI FATTO MALE A NESSUNO”. Prima di Amanda aveva preso la parola Raffaele Sollecito. “Scusate signori della Corte, – ha esordito lo studente barese – sono un po’ teso. Mi aiuto con degli appunti”. “Non ho mai fatto del male a nessuno, – ha aggiunto – mai nella vita. L’accusa che mi è stata mossa contro, durata tutti questi anni è talmente assurda che ho sempre pensato che si sarebbe esaurita e si sarebbe chiarito tutto nel giro di poco tempo. Invece così non è stato. Ho dovuto sopportare, andare avanti giorno per giorno, come se vivessi in un incubo. Per l’assassino, per questo signor nessun, viene chiesto il carcere a vita o la pena di morte. Ma la fine di ogni giorno in carcere, è già una morte”. “Si è detto che ho accusato Amanda – ha continuato Sollecito – ma non è vero, non l’ho mai fatto. Ho sentito dire che ho accusato Guedè. Ma anche questo è falso. Non ho nessun interesse a parlare di Guedè. Non l’ho mai conosciuto e non ho mai sentito parlare di lui prima del processo. Conosco meglio voi della corte che non Guedè. Almeno voi vi ho visto, lui l’ho solo incrociato nelle udienze. Non c’è altro tipo di conoscenza”.

BRACCIALETTO “AMANDA E RAFFAELE LIBERI”. Al termine della sua dichiarazione,Sollecito ha donato alla Corte un braccialetto: “Sono quattro anni che porto questo bracciale con la scritta ‘Amanda e Raffaele liberi’, oggi è arrivato il momento di toglierlo. Non l’ho mai tolto e in questo bracciale sono racchiuse molte emozioni. Oggi voglio fare un omaggio alla Corte: è arrivato il momento di toglierlo”.

SENTENZA. La sentenza non si avrà prima delle 20 di oggi, 3 ottobre, comeannunciato dal presidente della Corte, Hellmann,che ha anche rivolto un invito al pubblico e ai giornalisti, invitandoli, per quando ci sarà la lettura del dispositivo, ad evitare comportamenti da tifo: “Non è una partita di pallone. Non c’è spazio per tifoserie contrapposte. Ricordiamoci che è morta una bella ragazza e ci sono in gioco le vite di altri due giovani. Voglio rispetto e silenzio al momento della sentenza”. 400 sono i giornalisti accreditati, tra cui gli inviati della Cnn e di grandi network americani.

L’OMICIDIO. L’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese residente a Coulsdon, Londra, in Italia nell’ambito del progetto Erasmus presso l’Università di Perugia, avvenne nella notte del 1 novembre 2007.La 22enne fu ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola che condivideva con altri studenti. La causa della morte fu un’emorragia dovuta alla perdita di sangue da una ferita al collo, provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Per il delitto sono stati condannati in primo grado per omicidio, violenza sessuale e furto tre persone: lo studente barese Raffaele Sollecito, 23 anni all’epoca dell’omicidio, la studentessa americana Amanda Knox, originaria di Seattle, con cui sollecito aveva una relazione al momento del delitto, e l’ivoriano Guede, 25 anni, arrestato in Germania il 20 novembre 2007 ed estradato in Italia il successivo 6 dicembre. La Knox, Sollecito e Guede sono stati rispettivamente condannati a 26, 25 e 16 anni di reclusione. Knox e Guede sono agli arresti nel carcere di Capanne(Perugia), mentre Sollecito, dopo essere stato anch’egli in custodia al carcere perugino, è stato trasferito dall’inizio del 2008 presso il supercarcere di Terni.

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