Bimbo di 18 mesi picchiato e positivo alla cocaina: fermata la madre

di Redazione

 PALERMO. Lividi in tutto il corpo, segni di bruciature e cocaina rilevata all’esame delle urine. Un bambino di un anno e mezzo di Palermo è ricoverato nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata, all’Ospedale dei Bambini.

A portarlo al Pronto Soccorso sono stati la madre e il convivente. Il pm Carlo Marzella, dopo aver interrogato la coppia, ha disposto il fermo della donna, 25 anni, per maltrattamenti aggravati. I due sono anche indagati per cessione di cocaina.

La coppia – lei disoccupata, lui impiegato al mercato ortofrutticolo – portano il piccolo in ospedale sabato, denunciando problemi respiratori. I medici trovano lividi, bernoccoli e ustioni sul bimbo e lo ricoverano. Dalle analisi delle urine risulta una concentrazione di cocaina tale da determinare una intossicazione: diagnosi che impone il ricovero in rianimazione. Sentiti dalla polizia i due danno versioni poco plausibili, sostenendo che il bambino era caduto da un seggiolone e che nessuno di loro faceva uso di droga. Quanto alle bruciature, la madre, sostiene che a provocarle sarebbe stato il fratellino più grande.

I due vengono risentiti dal pubblico ministero, la donna continua a confermare la sua versione, mentre il compagno la descrive come una persona violenta e solita a picchiare i figli e ammette che entrambi facevano uso di cocaina.

L’uomo confessa che la sera prima, entrambi avevano assunto stupefacenti, e che successivamente lui era andato in bagno lasciando il sacchetto con la droga incustodito. Dello stupefacente, poi, non avrebbe più trovato traccia. Gli inquirenti stanno cercando di capire se il bimbo, giocando, l’abbia ingerito.

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