Bossi rilancia la secessione: “Italia sconfitta, la Padania vincerà”

di Redazione

Bossi-CalderoliVICENZA.“La Padania vincerà. Lo stato italiano ha perso la partita. La guerra economica ha visto la sconfitta dell’Italia”.

Umberto Bossi parla a Vicenza al “parlamento padano”. “Alla fine della guerra economica noi dobbiamo essere pronti per scrivere i trattati per l’Europa dei popoli. Adesso siamo pronti a partire”. È il tempo di scatenarci e già si vede da oggi, siamo pronti a partire con la Padania e oggi si apre una finestra storica” ha scandito il leader del Carroccio. “Quando si parla di Padania – ha proseguito Bossi – poi la gente arriva, la gente è stanca di essere oppressa e vuole uscire da sistema centralista come quello italiano”, ha detto il Senatùr, “se vai a Roma devi avere i voti per fare riforme l’altra via è quella popolare ossia quella di scatenarci. E i nostri vogliono la Padania”. E conclude: “Dobbiamo unirci, compatti, lottare per la Padania. La storia farà la sua parte”.

Nel corso del suo intervento Umberto Bossi cita più volte Gianfranco Miglio e la sua idea di macroregione europea. “Noi allora non capivamo perché Miglio era convinto delle sue idee – spiega mostrando una mappa dell’Europa con una regione costituita dalle regioni del Nord Italia, l’Austria e parte della Germania meridionale – La Padania la si deve mettere in rapporto ai lander tedeschi e all’Austria. C’è un documento per la cooperazione e lo sviluppo per l’Unione Europea che prevede collegamenti transnazionali con i lander tedeschi e l’Austria”, aggiunge Bossi. “Si apre una finestra importante per la storia – aggiunge – Noi dobbiamo essere pronti perché dopo le guerre si riscrivono i trattati. Dobbiamo essere pronti a lanciarci nelle finestre che le storia aprirà”.

In precedenza era stato il nuovo presidente del Parlamento padano, Roberto Calderoli, eletto su proposta della segreteria politica della Lega e per acclamazione dalla platea, ad aprire l’argomento: “Spero possa nascere quella separazione consensuale sul modello della Cecoslovacchia che noi cerchiamo da tempo”. Insomma, una “secessione morbida” senza le urla e senza il richiamo ai fucili, quelli della Lega della prima ora. Ma comunque una separazione perché “meglio star bene separati, che star male rimanendo insieme”. “Lunedì – ha proseguito Calderoli – incontreremo Formigoni per vedere se ci sta. Poi tocca al Friuli, al Trentino per formare quella macroregione che è la Padania”. Calderoli ha anche annunciato una “grande manifestazione” della Lega per il 15 gennaio a Milano.

Roberto Maroni sarà il nostro ambasciatore a Roma. Chiedo il mandato all’assemblea per affidargli l’incarico perché Maroni vada a fare “un ….” così in Parlamento ha detto Calderoli nel suo intervento di apertura all’assemblea del Carroccio. “Ieri sono andato a vedere il sito del ministro dell’Interno dopo una settimana e ho visto che è sparito il resoconto degli straordinari successi ottenuti contro la mafia in un anno e mezzo. Mi spiace davvero” ha afferma proprio dal palco della Fiera. “Il principio dello ius soli è una truffa”, è stato l’inizio dell’intervento dell’ex ministro dell’Interno.

Non siamo più pecore da tosare, non possiamo più tollerare che questa situazione vada avanti. Come diceva Miglio dobbiamo combattere i parassiti, coloro che vivono sulle spalle di chi lavora e ha lavorato” ha detto invece Marco Reguzzoni nel suo intervento. “Questo è il momento di far sentire la nostra voce – ha aggiunto – questo devono far capire gli industriali, quelli veri, non quelli che stanno nei talk show e che hanno qua solo il nome, e gli stabilimenti sono in India o in Cina”. E ha ricordato: “Noi non abbiamo aziende della Lega, abbiamo aziende della Padania, quelle che danno lavoro al nostro territorio”. Alla fine tutti insieme con la mano sul cuore per cantare il “Va pensiero” di Giuseppe Verdi. Dalla platea si alza il coro “secessione, secessione”. Poi la sala si libera: tutti si dirigono verso villa La Favorita a Sarego, dove avrà sede il “parlamento padano”.

Mentre i dirigenti della Lega si alternavano sul palco un gruppo di attivisti protesta contro il “Parlamento padano” occupando il tetto di un palazzo a circa un chilometro dalla Fiera, esterno all’area presieduta sin dall’alba da poliziotti e carabinieri. Il drappello di contestatori, circa una decina, una volta saliti sul tetto ha srotolato uno striscione in cui si leggeva: “No alla farsa padana, tornatene a Roma”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico