Il governo approva il decreto “svuota carceri”

di Mena Grimaldi

Paola SeverinoROMA. Varato il decreto “svuota carceri”. Due le novità più importanti contenute nel pacchetto dei provvedimenti per affrontare la cosiddetta “emergenza carceri sovraffollate” del ministro della Giustizia, Paola Severino, approvato nel pomeriggio di venerdì.

Domiciliari a 18 mesi dal fine pena e stop alle “porte girevoli”, ovvero quel fenomeno che riguarda chi entra in carcere per la sola immatricolazione. Il prolungamento a 18 mesi del periodo di “fine pena” da scontare ai domiciliari porterà alla liberazione graduale di circa 3mila 300 detenuti e a un risparmio fino a 380mila euro al giorno.

Per quanto riguarda il fenomeno delle “porte girevoli”, l’uscita dal circuito penitenziario di chi entra in carcere per la sola immatricolazione, per poi essere scarcerato o inviato ai domiciliari, riguarderebbe circa 21mila detenuti ogni anno. “Ci sono 21mila detenuti che entrano ed escono dal carcere nel giro di tre giorni. – ha detto il ministro Severino al termine del Cdm – Abbiamo pensato a una soluzione limitata a reati che hanno una contenuta offensività e che destano un relativo allarme sociale. Nel giro di 48 ore questi detenuti andranno davanti al giudice e al pm, che potranno decidere se disporre i domiciliari, la libertà o la detenzione in carcere. Oggi il periodo è il doppio, in carcere si può trascorrere fino a 96 ore. E comunque col nuovo provvedimento non si dovrà transitare per il carcere per quel breve lasso di tempo”.

Severino, che ha anche annunciato un aumento dello stanziamento per la giustizia di circa 56 milioni di ero, ha inoltre dichiarato che il sovraffollamento delle carceri “è il primo dei miei pensieri ed è per questo che ho scelto lo strumento del decreto legge. È tempo di mettere mano a una seria riforma del sistema penitenziario ma sarei una sognatrice se pensassi di poterlo fare con le forze che mi accompagnano e con i tempi brevi di questo governo”.

Il nuovo decreto prevede novità anche per quanto riguarda i domiciliari. Per i reati con una pena massima fino a 4 anni sarà possibile a, discrezione del giudice, applicare la condanna alla reclusione detentiva ai domiciliari.

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