AVERSA. Lo fa per tutte le vittime dei preti pedofili. Ma almeno lo fa. LOsservatore Romano dei giorni scorsi ha riportato le parole del prefetto della Congregazione per il Clero.
Il cardinale Claudio Hummes ha preannunciato «una preghiera mondiale promossa dal Vaticano per la riparazione delle mancanze dei sacerdoti e in modo particolare per le vittime delle gravi situazioni di condotta morale e sessuale di una piccolissima parte del clero». «Chiediamo a tutti ha continuato lalto prelato – di fare ladorazione eucaristica per riparare davanti a Dio quello che di grave è stato fatto e per accogliere di nuovo la dignità delle vittime. Abbiamo voluto pensare alle vittime affinché ci sentano vicini. Ci riferiamo soprattutto a loro, è importante dirlo». Hummes ha anche evidenziato la frequenza sempre più rilevante con la quale si stanno ripetendo questi squallidi episodi e dichiara al foglio vaticano: «Problemi ce ne sono sempre stati perché siamo tutti peccatori. Però in questo tempo sono stati segnalati fatti veramente molto gravi. Ovviamente si deve sempre ricordare che solo una minima parte del clero è coinvolta in situazioni gravi. Neppure luno per cento ha a che fare con problemi di condotta morale e sessuale. Ma tutti i sacerdoti hanno comunque bisogno di aiuto spirituale per continuare a vivere la propria vocazione e la propria missione nel mondo di oggi». A fronte di questo, importante, anche se poco incisivo, intervento, lArcivescovo Mario Milano, che il problema ce lha in casa, continua ad osservare il più rigoroso silenzio appellandosi alle indagini in corso. Non capiamo se non vuole sapere o se non sa che una cosa sono le indagini giudiziarie, unaltra un giudizio morale ed autorevole qual è il suo sulla vicenda, oltre che a spendere qualche parola di conforto verso il ragazzino di 12 anni di Villa Literno e la famiglia colpiti, dal 19 dicembre scorso, dallonta e dal dolore, soprattutto psicologico, di una presunta violenza carnale. Intanto, Marco Cerullo, il sacerdote di 33 anni, accusato della violenza, è ancora in una cella della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere in attesa delle decisioni che adotterà il tribunale del riesame.