ROMA. Sul tema della flessibilità il ministro del welfare, Elsa Fornero, è chiara: Nessuno vuole dare licenza alle imprese di licenziare.
A Radio anchio, parlando dellarticolo 18, ha sottolineato che il problema è di dare più facilità alle imprese nellaggiustamento della mano dopera per numeri piccoli per ragioni che hanno a che vedere con landamento economico dellimpresa. Non abbiamo mai voluto alzare una polemica sullarticolo 18 e abbiamo sempre guardato alla riforma nel suo insieme: lotta alla precarietà, ammortizzatori sociali, flessibilità in uscita.
Rilanciando il modello tedesco, Fornero ha ricordato che in Germania i ricorsi al giudice contro il licenziamento sono il 5% del totale dei licenziamenti, una parte che deve essere patologica non fisiologica. Obiettivo che deve valere anche per lItalia, dove laccordo individuale tra azienda e lavoratore deve essere la prima strada, perché i lavoratori non sono fannulloni e i datori di lavoro non sono sfruttatori.
E all’indomani dellappello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, contro la precarietà, la Fornero ha detto che la riforma del lavoro si propone di contrastare la precarietà e quindi aiuta i giovani. Il ministro si dichiara stupita quando viene descritta come senza cuore. Spaccare il Paese dice è lultima cosa che vogliamo fare.Sugli ultimi episodi di cronaca, commenta: Lidea che ci sia così tensione sociale, così disperazione fino ad arrivare a gesti estremi mi crea angoscia, lidea che il governo e il ministro sia insensibile, non lo è. Anche se appariamo freddi e tecnici ci mettiamo sensibilità.
Altra grana quella degli esodati, ossia coloro che perdono pensione e stipendio, rassicura: Entro il 30 giugno mi sono impegnata a risolvere il problema dei lavoratori esodati. E magari anche prima di quella data. Dobbiamo trovare le risorse per una soluzione equa e perché possano accedere al pensionamento con le regole precedenti. Abbiamo fatto una riforma delle pensioni seria e severa ha aggiunto Fornero che ha portato cambiamenti importanti. Si sono creati problemi, gli esodati sono uno dei problemi, me ne faccio carico, non li ho dimenticati. Sono di più dei conti che abbiamo fatto, 65mila. Troveremo una soluzione equa.
Le stime della Fornero, però, vengono smentite dallex ministro del lavoro Cesare Damiano, del Pd, secondo cui gli esodati sarebbero ben 357mila, tutti lavoratori, intorno ai 60 anni, non riassumibili, che, pur avendo accettato di lasciare le aziende pensando di poter andare a riposo entro pochi mesi, sono rimasti senza pensione e senza lavoro per effetto della riforma previdenziale che aumenta i requisiti anagrafici.