Parte la nuova scuola “digitale”

di Gennaro Pacilio

 ROMA. E’ iniziato l’anno scolastico e la situazione generale non è delle migliori: maxi-istituti, scuole senza un preside e un direttore amministrativo ufficiale, insegnanti precari sul piede di guerra.

Ma anche registri e pagelle on line, l’avvio del nuovo sistema di valutazione, iscrizioni via web. La scuola riparte fra novità che strizzano l’occhio al digitale, ma anche contestazioni. Iniziamo con ordine. I più critici le chiamano le maxi-scuole. Sono i nuovi istituti comprensivi nati a seguito della manovra estiva del 2011 del governo Berlusconi. con in media mille alunni diretti dallo stesso preside e dallo stesso direttore amministrativo. Infatti, sono centinaia le scuole senza preside e dsga che andranno affidate a un dirigente che dirige già un altro istituto. Continua intanto la mobilitazione dei precari contro il concorso voluti dal ministro Profumo. E’ già previsto uno sciopero per venerdì 14 nelle scuole italiane.

Da quest’anno ci si potrà iscrivere alle scuole statali solo on line.Pagella e comunicazioni tra insegnanti e famiglie passeranno solo via internet. Lo prevede la spending review varata dal governo a luglio: “A decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 – si legge nel testo – le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado per gli anni scolastici successivi avvengono esclusivamente in modalità on line attraverso un apposito applicativo che il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca mette a disposizione delle scuole e delle famiglie. Le istituzioni scolastiche ed educative redigono – si legge ancora – la pagella degli alunni in formato elettronico e i docenti adottano registri on line e inviano le comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato elettronico”.

Dematerializzare le procedure usando meno carta e’ la parola d’ordine. E’ in fase di varo anche il nuovo sistema di valutazione con un testo che e’ stato vagliato dal governo. I test di rilevazione degli apprendimenti degli studenti si ‘allargano’ e arrivano in quinta superiore (ma il testo non specifica se alla maturità o in altro contesto). I risultati raggiunti dovranno essere pubblici.

Le scuole dovranno predisporre piani di miglioramento, una volta conosciuti i livelli delle loro performance. E, soprattutto, per la prima volta, l’Istituto di valutazione (Invalsi) analizzerà il cosiddetto valore aggiunto, ovvero il grado di miglioramento o peggioramento di uno studente fra ingresso e uscita da una data scuola. Messa da parte, almeno nel testo attuale, l’ipotesi di premi ai migliori. Contestatissimo dai precari delle graduatorie che non vogliono perdere i loro diritti acquisiti dopo anni di supplenze il concorso voluto da Profumo debutterà il 24 settembre con il bando in Gazzetta Ufficiale.

Un test con domande di logica, quiz in una lingua straniera comunitaria scelta dal candidato e comprensione del testo. La preselezione funzionerà così. Sono attesi 160mila candidati per materie che vanno dalla matematica all’educazione fisica. Il concorso per poco più di 11mila posti avrà validità triennale. Vale a dire che le assunzioni potranno essere spalmate sul triennio. La prova scritta successiva alla preselezione, a carattere disciplinare, sarà strutturata con quesiti a risposta aperta sulla materia di riferimento del candidato. L’orale consisterà in una lezione simulata per la verifica delle capacità didattiche.

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