ROMA. “La parola moderato e l’appello ai moderati troppo spesso arrivano da chi porta avanti politiche tutt’altro che moderate. L’organizzazione e la rappresentanza dei moderati italiani è una cosa troppo seria per essere banalizzata con battute e non c’è niente di peggio che dare ai moderati italiani illusioni che si trasformano in nuove delusioni”.
Così Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, torna a parlare dell’offerta lanciata da Silvio Berlusconi di contribuire alla creazione di un’aggregazione di moderati. “L’unità dei moderati – avverte Casini – deve partire dai contributi di moralità, da una lotta spietata alla corruzione e da un impegno profondo per l’Europa verso gli Stati Uniti d’Europa, da un impegno fortissimo per il risanamento del Paese sulla strada dell’agenda Monti”.
“Quello che conta sono i contenuti. Sono elementi fondamentali di questo rapporto politico e bisogna mettere al bando la demogagia, facili promesse e populismi, questa malattia che ha inquinato la politica”, sottolinea il centrista, cherimarca: “Occorre recuperare sobrietà e senso dell’onestà”.
Alla domanda se Berlusconi possa fare qualcosa di concreto per rendere possibile l’unità dei moderati, l’ex presidente della Camera replica: “Troppo spesso gli appelli all’unità dei moderati arrivano da chi porta avanti politiche tutt’altro che moderate”.