ROMA. I carabinieri del Noe hanno sequestrato giovedì mattina lo stabilimento della Italcementi di Colleferro, in provincia di Roma, dove lavorano circa 200 operai.
L’operazioneè stata disposta dal gip del Tribunale di Velletri, Giuseppe Cairo. Il direttore dellimpianto sarebbe indagato con laccusa di violazione della normativa che disciplina le emissioni in atmosfera.
Secondo le indagini condotte dal pm Giuseppe Travaglini, che sarebbero supportate da una relazione dell’Arpa, il 90% delle ciminiere dellItalcementi non è a norma e lautorizzazione integrata ambientale è stata disattesa. Lazienda ha dieci giorni di tempo per presentare un programma mirato a risolvere le violazioni contestate, pena lo spegnimento dellimpianto a partire da lunedì 22 ottobre. Una vicenda che ricorda quella dellIlva di Taranto.
Tuttavia, lattività produttiva dello stabilimento diColleferrodi Italcementi non sarà interrotta dopo il sequestro disposto dalla magistratura. Lo riferisce, in una nota, la stessa società. Il provvedimento scrive la Italcementi riguarda ladeguamento della forma geometrica di alcuni punti emissivi secondari alle normative europee, che in ogni caso non hanno influenza sulle fondamentali prestazioni ambientali dellimpianto. Adeguamento che è già in corso di realizzazione da alcune settimane e per gran parte dei punti in questione, già completato.Le emissioni principali dello stabilimento, infatti, sono quelle del forno di produzione del cemento, che sono controllate in continuo 24 ore su 24 e risultano abbondantemente al di sotto dei limiti di legge. I dati, peraltro, sono a disposizione del pubblico sul sito internet del comune diColleferro. Lazienda conclude la nota avrà 10 giorni di tempo per concludere ladeguamento già in corso, nel frattempo l’attività produttiva non sarà interrotta.
La Italcementi, azienda del gruppo Pesenti, è presente in Italia con 17 cementerie, 232 impianti di calcestruzzo, 7 centri di macinazione, 52 cave di inerti e 1 impianto di produzione additivi.