Rauti, addio al “fascista di sinistra”

di Redazione

Pino RautiROMA. E’ morto, all’età di 85 anni, lo storico segretario dell’Msi, movimento sociale italiano, Pino Rauti. Il politico si è spento alle ore 9.30 nella sua casa di Roma, tra l’affetto dei suoi familiari.

Nato a Catanzaro il 19 novembre del 1926, Giuseppe Umberto Rauti (così all’anagrafe) fondò nel 1946, insieme a Giorgio Almirante, il Movimento sociale italiano. Fu definito “fascista di sinistra” per la sua contrapposizione idealistica al “fascismo di destra” promosso, prima, da Almirante e, poi, da Gianfranco Fini.

Un’etichetta che era principalmente legata all’estremismo delle sue idee che puntavano su principi anticapitalisti ed a sostegno della lotta contro l’emancipazione del terzo mondo, ritenendo che fossero questi i motivi ispiratrici del movimento fascista. Con alcuni dissidenti dell’Msi fondò il movimento Far (Fasci di Azione Rivoluzionaria). Rauti fu accusato di aver partecipato a due attentati agli inizi degli anni ‘50: uno diretto al ministero degli esteri, l’altro all’ambasciata americana di Roma.

Nel 1951 gli esponenti principali del gruppo vennero arrestati. Oltre a Pino Rauti erano coinvolti anche Fausto Gianfranceschi, Clemente Graziani, Franco Petronio, Franco Dragoni, Flaminio Capotondi e Julius Evola, noto filosofo. Solo Graziani, Gianfranceschi e Dragoni trascorsero un anno e 11 mesi in carcere, mentre Rauti fu assolto. La sua attività politica non si concluse: l’associazione fu sciolta, ma quando Arturo Michelini fu nominato segretario, Rauti fondò il centro studi “Ordine Nuovo” a cui aderirà anche Giorgio Freda. Questa associazione fu ritenuta principale artefice di attentati dei quali, però, Rauti affermò di non saperne nulla.

L’istituto di studi militari “Alberto Pollio” organizzò un convegno sulla “guerra rivoluzionaria” nel maggio del 1965. Nella cornice dell’hotel Parco dei Principi Rauti presentò la sua tesi su “La tattica della penetrazione comunista in Italia”. Successivamente partecipò ad un viaggio di istruzione con 51 estremisti di destra sulle tattiche di infiltrazione dell’antica Grecia a spese del governo greco stesso. Quando Almirante tornò a far parte dell’Msi, vestendo la carica di segretario, Rauti rientrò nuovamente nel gruppo ma a capo del movimento fu posto Clemente Graziani.

Nel 2008 fu accusato di aver partecipato attivamente alla strage di piazza della Loggia del 1974. Fu assolto nel 2010: il pm Roberto Di Martino ritenne la sua “una responsabilità morale”, “ma la sua posizione non è equiparabile a quella degli altri imputati dal punto di vista processuale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva. La conclusione è che Rauti va assolto perché non ha commesso il fatto”.

“Linea futura” (1977), “Spazio Nuovo” (1979 e 1982) e “Andare oltre” (1987) furono le mozioni congressuali di cui si fece promotore. Gianfranco Fini porta con sé un bel ricordo di Rauti: “Parlamentare rigoroso, intellettuale di profonda cultura, Rauti ha testimoniato con passione e dedizione gli ideali della nazione e della società che appartengono alla storia politica del nostro Paese. Ai familiari esprimo i sentimenti della più intensa vicinanza mia personale e della Camera dei deputati”.

Ha detto la sua anche Assunta Almirante, vedova di Giorgio: “E’ stato uno dei bravi, dei grandi di questa destra. Molto ingiustamente è stato indicato come un uomo che aveva commesso errori che è stato accertato che non erano suoi, come la strage di piazza Fontana. Rauti è stata una persona di grande intelligenza, è stato indicato come il fondatore di Ordine nuovo ma era un uomo di partito come pochi ce ne sono stati”.

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