Elezioni anticipate, lo stop di Napolitano

di Redazione

NapolitanoROMA. Il Quirinale ribadisce che non ci sono le condizioni per andare a elezioni anticipate.

In una nota del Quirinale, giusta dopo alcune indiscrezioni di stampa riguardanti un election day per accorpare alle politiche anche le regionali in Lombardia, Lazio e Molise, fra gennaio e febbraio,si legge: “A proposito di certe indiscrezioni di stampa, negli ambienti del Quirinale non si coglie il senso del parlare a vuoto di elezioni anticipate non essendone presentate le condizioni e non emergendo motivazioni plausibili”.

Già martedì scorso il presidente Giorgio Napolitano aveva affermato: “C’è materia assai rilevante per l’impegno del governo e del Parlamento di qui alla scadenza naturale della legislatura”. Il capo del Stato aveva poi invitato di nuovo i partiti a riformare la legge elettorale, sottolineando: “Si vada a votare alla scadenza naturale della legislatura” e “sulla base di nuove regole”.

Nei giorni scorsi la soluzione di un un election day è stata caldeggiata dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini e da Angelino Alfano. “Buona cosa anticipare le elezioni politiche di 50 giorni risparmiando 100 milioni e votando insieme alle regionali”, ha scritto via Twitter il segretario del Pdl. Contrario, invece,Pierluigi Bersani. “Per fortuna abbiamo un presidente della Repubblica che sa benissimo dirigere il traffico, non mettiamoci tutti a fare i vigili”, ha detto venerdì il leader del Pd, che ha aggiunto: “Noi, lealmente, abbiamo detto un anno fa che si arriva a fine legislatura e lo ribadiamo”.

Di scenari post elettorali ha parlato invece oggi Silvio Berlusconi. Il Cavaliere definisce “un’ottima proposta” quella, avanzata da Marcello Pera, di una nuova Assemblea costituente che riesca “finalmente, a diminuire il numero di deputati”. E, nella nuova raffica di anticipazioni diffuse oggi dell’ennesimo libro di Bruno Vespa, l’ex premier offre anche un’indicazione di percorso in più, che potrebbe aprire nuovi spiragli nella composizione delle prossime Camere. “Un’assemblea di saggi, eletta dai cittadini con metodo proporzionale, può essere formata – dice infatti Berlusconi – anche da quei parlamentari d’esperienza presenti nelle Camere da molti anni, che, invece, potrebbero lasciare spazio in Parlamento alle nuove generazioni”.

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