Ragazza del lago, spunta un testimone. Allestita camera ardente

di Emma Zampella

Federica MangiapeloROMA. Martedì pomeriggio si celebreranno i funerali di Federica Mangiapelo, la 16enne trovata morta il primo novembre sulle rive del lago di Bracciano.

Intanto, si scava ancora per scoprire le dinamiche dei fatti che hanno portato alla morte dell’adolescente. Nella serata di lunedì la bara con il corpo di Federica è stata portata nella chiesa parrocchiale Regina Pacis, ad Anguillara Scalo, dove alle 19 è stata allestita la camera ardente. Ad attendere il feretro centinaia di persone, tra le quali tantissimi giovani. La camera ardente resterà aperta per tutta la mattinata di martedì fino alla celebrazione dei funerali alle ore 15.

Le indagini proseguono e spunta un testimone che avrebbe visto Federica camminare da sola, poco dopo le tre del mattino, sotto la pioggia, sul lungolago di Anguillara Sababzia. Secondo la testimonianza, non confermata né smentita dagli investigatori, la ragazza era diretta verso Vigna di Valle, cioè la località in cui, poche ore dopo, sarebbe stato trovato il suo cadavere, disteso sulla riva del lago.

Nonostante il dolore e lacrime che contraddistinguono queste ore, gli inquirenti cercano di sciogliere il mistero che ha portato alla morte della giovane ragazza, cercando eventuali oggetti che potrebbero, nel caso venissero ritrovati, costituire una possibile soluzione a questo giallo. I carabinieri cercano di scoprire cosa è accaduto in quelle due ore in cui, tra le 3 e le 5 del mattino, si è consumata la morte di Federica.

Difficile, del resto, ipotizzare che la ragazzina abbia percorso a piedi gli oltre quattro chilometri che separano il luogo del macabro ritrovamento dalla piazza del Molo, Anguillara, oppure quei sette e più chilometri dalla sua abitazione (zona stazione ferroviaria) al lungolago delle Muse, a Vigna di Valle. E se l’ultima versione fornita da Marco, “ci siamo lasciati davanti all’Antico Chiosco”, locale a 300 metri dal luogo in cui il corpo di Federica è stato ritrovato, diventa un punto fermo, chi avrebbe incontrato, da chi sarebbe stata avvicinata prima di morire?

Mistero fitto dopo che, sabato, l’autopsia sul corpo della giovane effettuata a Roma, all’università La Sapienza, ha confermato che Federica non ha subito eventi traumatici, che la sua morte per ora sarebbe da ascrivere a “cause naturali”. Si attendono i referti degli esami tossicologi: dai capelli della vittima non sarebbe emerso nulla circa l’assunzione di sostanze stupefacenti. Le indiscrezioni sul narcotest rapido effettuato il giorno dopo il fatto al fidanzato, Marco Di Muro, sono smentite dagli inquirenti: “il 23enne è risultato negativo” precisano.

Gli investigatori non escludono nulla, nemmeno che Federica dopo la lite animata con Marco, abbia chiesto un passaggio a un estraneo e si sia fatta lasciare in quel luogo desolato. E che poi sia tolta la vita assumendo un potente veleno che ancora gli esami non hanno potuto individuare. Ricostruire quelle ora sarà un lavoro lento e faticoso ma che, alla fine, porterebbe alla verità.

La famiglia è chiusa nel suo dolore ma cerca ancora di sapere la verità: “Vogliamo la verità”, dice Massimo Mangiapelo, zio della ragazzina.

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