AVERSA. Abbiamo fin troppo spesso parlato delloperazione Topi doro, dei ratti che hanno avuto vita corta grazie al provvido intervento di una nota ditta di derattizzazione, del grande aiuto dato ai gatti cittadini, che non avendo nullaltro che rincorrere si sono dovuti arrampicare al Campanaro della Annunziata per uccidere la noia (provvidenzialmente salvati dai Vigili del Fuoco e dalla Polizia Municipale).
Ma ci domandiamo, visto che ad Aversa non abbiamo più topi, e che tutto è risolto (almeno in tal senso), che senso ha il racconto della signora Matilde Matteucci? La donna abita al primo piano di un appartamentoin via Michelangelo. Da qualche giorno aveva notato che le buste dellimmondizia ed i cartoni che aveva fuori al balcone di casa (non portati in strada per evitare altri cumuli) riportavano degli strani buchi. Mette delle esche per topi, tanto per sentirsi più tranquilla, ne mette anche tante, una quindicina. Poi parte per una gita di un paio di giorni. Tornata a casa, la sorpresa: nessuna esca, tutte portate via, e vicino al cumulo di rifiuti adiacente la discesa di Via Michelangelo due topi morti. Gli altri? Chissà! Morale della favola, ormai ratti di ogni dimensione indisturbati camminano sui balconi e sui davanzali delle nostre case. Fino a che la stagione consente la chiusura delle porte è un conto, ma tra qualche mese, quando il caldo ci consentirà di spalancare finestre e balconi, il problema sarà davvero grave. Topi in casa, e di certo non basterà disinfestare la città, ci vorrà un”opera di bonifica radicale, che passi in primo luogo peril risanamento di scuole e strade dove ci sono ambulatori per bambini, presidi ospedalieri e tutte le zone dove abitualmente si trovano locali che somministrano cibi e bevande. Insomma la situazione è nera, più nera del previsto.