MILANO. Sono trascorsi 43 anni dalla strage di piazza Fontana. Era il 12 dicembre del 1969 quando un ordigno posto alla Banca Nazionale dellAgricoltura provocò la morte di 17 persone e il ferimento di ottanta.
Mercoledì mattina, nel giorno dellanniversario della strage, restata ancora impunita, gli studenti milanesi sono scesi in piazza per ricordare le vittime. Il corteo è partito poco dopo le 9 e 30 da largo Cairoli, ha raggiunto da pochi minuti piazza Fontana, dove alcuni studenti hannoimbiancato con degli spray le vetrine della Banca dell’Agricoltura.
Il gesto, hanno spiegato alcuni studenti, è provocatorio: contestiamo il fatto -hanno detto- che la strategia della tensione non sia stata provocata dalla sinistra ma dallo Stato. Prima di raggiungere piazza Fontana, il corteo, composto da circa 500 giovani, ha appeso sulla facciata di Palazzo Marino, in piazza della Scala, uno striscione con il quale si invita il Comune a chiudere i covi neri, chiaro riferimento ai circoli di estrema destra.
Ma la manifestazione è stata anche occasione per protestare contro lausterity e i tagli alla scuola perché, hanno spiegato i ragazzi, senza soldi per la cultura non solo non c’è futuro, ma si perde anche la possibilità di studiare la storia del Paese.
Sulla facciata di quella che fu la Banca dell’Agricoltura è stato esposto uno striscione con la scritta: Non c’è futuro senza memoria e cartelli con lo slogan 99% is antifascist.