Crisi vicina alla soluzione: Luciano in assise, Barbato in giunta

di Redazione

Domenico CiaramellaAVERSA. Crisi di governo ad una soluzione con l’incarico esplorativo affidato a Marini, crisi comunale risolta, o quasi, per il sindaco Domenico Ciaramella. Da qualche giorno il primo cittadino è chiuso in un rigoroso silenzio stampa, non vuol parlare se non di spazzatura.

Ma voci assai vicine al suo entourage dicono che vi sono nuovi sviluppi. Avevamo lasciato la situazione in questo modo: Forza Italia chiedeva l’azzeramento della giunta e, in maniera silente, le “teste” dei due fedelissimi di Ciaramella, ovvero gli assessori Salvatore Rotunno e Antonio di Santo. Gli altri partiti della coalizione, invece, ponevano un diplomatico “riproponiamo la nostra fiducia al primo cittadino”. Insomma, un “mandato esplorativo”, oseremo dire, quello affidato dal centrodestra a Ciaramella. Ma quest’ultimo glissa, temporeggiando e strizzando un occhio a Montecitorio. Ma allora che fine farà Aversa? Sembrerebbe che la pace in casa forzista sia vicina. Gli accordi sarebbero questi: Luciano Luciano, assessore dimissionario alle Attività Produttive e al Commercio, entrerebbe in consiglio comunale al posto di Elia Barbato, in quanto primo dei non eletti. L’ingegnere Barbato, da alcuni individuato come successore di Ciaramella, prenderebbe l’assessorato più quotato e preferito, quello ai Lavori pubblici, attualmente detenuto da Salvatore Rotunno, al quale invece andrebbe la delega di Luciano. Il resto della giunta verrebbe riconfermato, ad esclusione di Isidoro Orabona, l’altro assessore forzista all’Urbanistica dimissionario, che rimarrebbe a casa. Un azzeramento ad hoc per consentire uno scambio di posti, e soprattutto per mettere la parola fine ad uno dei momenti più neri della politica aversana: la lotta intestina di cui è vittima Forza Italia. Ma, diciamola tutta, attualmente con la crisi del Governo, con la crisi in Regione e con la crisi in Provincia la “necessità” di rimanere “vicini vicini” rimane fondamentale. Come dire “far buon viso a cattivo gioco”, oggi come oggi la priorità sembra essere quella di sembrare tutti “compagni di merende”. Del resto, il voto è dietro l’angolo!

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