ROMA. Miracoli non può prometterne nessuno. Ma la crisi sociale è un tema troppo trascurato. È stata abbandonata dalla destra, ma responsabilità ne ha anche il governo tecnico. Io intendo che il mio partito lo assuma come priorità.
Pier Luigi Bersani, parlando alle associazioni del Terzo settore, ad Albano (Roma), accusa Berlusconi e Monti di guardare la questione sociale dall’alto e sottolinea: È aperta una grande questione sociale che purtroppo in questa campagna elettorale passa sotto silenzio e deriva dalla debolezza dello Stato sociale e da un arretramento delle condizioni economiche scaricate sui più deboli.
Non mi piace – ha detto ancora – il tanto politicismo, il po di cabaret di una discussione che non riesce a prendere in mano la realtà del Paese. In questo momento abbiamo una grande questione sociale aperta, che ci deriva da antiche debolezze e dalla recessione in corso.
Serve – ha sottolineato – un sistema di Welfare per il quale non c’è né povero, né ricco. Il pubblico deve essere il grande soggetto di regolazione. E la parola sussidarietà, tirata come una gomma americana da tutte le parti, è diventata una vera e propria abdicazione al ruolo pubblico che ha delegato al volontariato e alle autonomie locali.
Se toccherà a me andare a Palazzo Chigi – ha aggiunto Bersani – nella famosa Sala verde della concertazione non entreranno solo sindacati e Confindustria, ma anche il mondo del volontariato, del terzo settore e del privato sociale per dire al Paese quali sono i bisogni reali della gente.