NAPOLI. Tornerebbe al timone di una nave da crociera? Sì, certamente. Così il comandante Francesco Schettino a Torre Annunziata prima di entrare nell’aula per la seconda udienza al Tribunale del lavoro relativa al ricorso contro il licenziamento proposto da Costa Crociere.
Come in occasione della prima udienza del 3 gennaio il dibattimento si sta svolgendo a porte chiuse dinanzi al giudice Emanuele Rocco. Il comandante è assistito dal suo legale, l’avvocato Rosario D’Orazio.
Schettino dice DOrazio attende serenamente qualsiasi decisione, sia sul fronte penale che su quello civile, sicuro che verrà accertata la verità che non può essere quella mediatica. Anche l’opinione pubblica sta vedendo che ci sono ancora verità non ancora venute alla luce. La nostra tesi è che non si può dare al datore di lavoro la possibilità di partecipare al rito Fornero. aggiunge il legale di Schettino Di certo questa vicenda sta a dimostrare come la riforma Fornero non abbia accelerato le procedure legate ai licenziamenti. Basti pensare che sul caso del comandante Schettino sono in corso tre giudizi identici: questo di Torre Annunziata e due a Genova, la cui prossima udienza è fissata per il 14 marzo.
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