Berlusconi-Bersani, scontro sull’Euro. Monti: “Pd nato nel 1921”

di Mena Grimaldi

 ROMA. A meno di un mese dal voto, i toni della campagna elettorale si fanno sempre più aspri da sinistra a destra, passando per il centro.

Silvio Berlusconi chiede al premier uscente, Mario Monti di “impegnarsi fortemente” in vista del vertice europeo sul bilancio Ue, tema sul quale “il presidente del Consiglio dovrà fortemente impegnarsi e io credo che su questo tema dovremmo imporci”.

“Bisogna spuntarla con il braccio di ferro con la Germania” sui poteri della Bce “altrimenti la realtà imporrà ai vari Paesi di uscire via via dall’Euro, con il rischio della fine dell’Eurozona”, torna a dire il Cavaliere che, evidentemente, non ha gradito il modo in cui Monti ne descrive l’immagine internazionale.

“È una falsità che io sia isolato in Europa. Anzi, ero la persona più informata e preparata, mentre ora ci sono solo burocrati che leggono quanto preparato dai loro uffici”, dice.

“Bisogna stare attenti a questa battute da due soldi, perché se avessimo fatto i conti che dovevamo fare dopo l’Euro, certamente la Germania avrebbe ben meno da rimproverarci e potremmo parlare con voce più chiara anche alla Germania”, controbatte il segretario Pd, Pierluigi Bersani. “E’ una vergogna che un Paese in difficoltà sia trattato a colpi di favole”, dichiara.

Ma anche il professor Monti ci va giù pesante. “I vecchi partiti non sono in grado di offrire una visione nuova negli interessi dei cittadini come noi della società civile”, attacca Monti riferendosi a Pdl e Pd. “Uno fondato nel 1994, non vecchio ma neanche nuovo e uno fondato nel 1921”.

“Ora Monti la smetta. Dire che il Pd è nato nel 1921 offende prima di tutto la sua intelligenza. Anche alla propaganda c’è un limite”, replica durissimo Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera.

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