ROMA. Quanto a contrasti e scandali non possiamo negare che ci siano molte cose bisognose di correzione perché anche se la stampa gonfia e talvolta inventa, non tutto può essere ricondotto a semplici voci.
Lo afferma, in unintervista a Repubblica, il presidente emerito dei vescovi italiani, Camillo Ruini, sottolineando come il ritorno alle origini, nel senso di avvicinarsi per quanto possibile a quella piena fiducia in Dio, a quel distacco dai beni terreni e soprattutto a quello slancio missionario che la Chiesa ha avuto alle sue origini, credo sia unaspirazione irrinunciabile per ogni Papa e per ogni vescovo che voglia guidare i credenti sulla via del Vangelo.
E la Curia, aggiunge, non può essere che uno strumento al servizio del Papa, non un organismo in qualche modo autonomo e meno che meno condizionamento per l’esercizio del ministero del successore di Pietro e per i suoi rapporti con l’episcopato. Per Ruini l’elezione del cardinale Bergoglioè inaspettata e ora sono profondamente felice dice che sia stata compita.
La scelta del nome Francesco mi sembra sia coraggiosa e piena di significato perché San Francesco è forse il santo che più si avvicina a Gesù e che insieme a san Domenico ha saputo dar vita alla più grande riforma riuscita nella Chiesa, senza rompere l’unità della Chiesa.
Chiesa che ha sempre bisogno di riforma e di rinnovamento. Oggi questo bisogno sembra particolarmente grande ma lasciamo al nuovo Papa di fare scelte che lo Spirito Santo suggerirà alla sua intelligenza e al suo cuore.