Latina, 26enne muore per un’appendicite scambiata per influenza

di Emma Zampella

 LATINA. Era stata scambiata per una banale e semplice influenza: ma quella appendice, trascurata e mai diagnosticata, le ha spezzato la vita.

La vittima, 25 anni, è Karin Dalla Senta, residente a Latina: la ragazza è deceduta all’ospedale Santa Maria Goretti in circostanze tutte da chiarire.

Secondo la ricostruzione, pare che la ragazza avesse cominciato ad accusare dolori piuttosto forti all’addome circa una ventina di giorni fa. Visitata dal medico di famiglia, le era stata diagnosticata una semplice influenza, curata poi con un normale antibiotico. Con il passare delle ore i dolori però hanno continuato ad aumentare, fino a quando i genitori hanno chiamato l’ambulanza del 118. Il personale avrebbe confermato che non si trattava di “nulla di preoccupante”, ammonendo e rimproverando addirittura i genitori “troppo preoccupati”. “L’ambulanza va chiamata per cose più serie”, sarebbe stato detto ai parenti di Karin.

Ovviamente le fitte all’addome per Karin erano comunque presenti, sempre più forti e sempre più lancinanti. Lunedì pomeriggio, però, il padre non ce la fa più e ha deciso di portarla al pronto soccorso dell’ospedale di Latina. Lì, dopo quattro ore di attesa su una barella con codice verde assegnato, la giovane è stata sottoposta a un’ecografia dalla quale è emersa la verità: la ragazza era vittima di una grave peritonite, probabile conseguenza di un’appendicite trascurata.Immediatamente i sanitari hanno sottoposto la 26enne a un delicato intervento chirurgico definendo la situazione “molto grave”.

Sembrava che l’intervento fosse andato bene, invece nella notte c’è stato un improvviso aggravamento e la ragazza è morta. La famiglia della giovane ha esposto una denuncia molto dettagliata, che dovrà essere verificata nel corso di un’inchiesta.

Dall’autopsia e dall’esame delle cartelle cliniche di Karin si dovrebbero chiarire il motivo della morte e l’eventuale responsabilità. Perché d’altronde, in un paese come l’Italia, dove esistono eccellenze in ambito sanitario, da far invidia a tutto il mondo, si può ancora morire per un’appendicite non diagnostica e scambiata per influenza.

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