ROMA. Dimostrarsi leader e non follower, senza farsi terrorizzare dal primo cinguettio. Utilizza il linguaggio twitteriano Matteo Renzi per invocare chiarezza dal Partito Democratico dopo lo smacco (lennesimo) subito durante le votazioni per il presidente della Repubblica e invitare a non essere succubi dei grillini e del Pdl.
Adesso, in queste ore di trattative per la costituzione del nuovo governo, il sindaco di Firenze sprona il suo partito: Il Pd dica che governo vuole, eviti le formule. La smetta con gli aggettivi e inizi con i sostantivi. Si faccia avanti con le sue idee. E le imponga al nuovo governo, dice in unintervista a Repubblica. E propone un uomo di centrosinistra per la carica di premier e il lavoro come priorità del governo, governicchio o governissimo che si andrà a creare.
Ma chi sarebbe lideale capo dellesecutivo? Intanto mettiamoci la faccia. risponde Non si abbia paura di tutto, non inseguiamo i grillini. Mettiamoci la faccia e diciamo noi quel che va fatto. Poi può presiederlo anche uno darea di centrosinistra, un tecnico o un politico. Certo, deve appartenere al nostro mondo, deve essere una persona stimata e godere di consenso.
Un governo che, sottolinea Renzi, vista limpossibilità di tornare subito al voto dopo la conferma di Napolitano al Colle, dovrebbe durare il meno possibile. Poi auspica se in sei mesi o un anno realizza un po di questi interventi, ci guadagna il Pd e il Paese.
In lizza per lincarico di premier, oltre ad Amato e Letta, comunque cè anche lui. Ma Renzi cerca di sviare: Non voglio aprire un dibattito su di me, n sono in cerca di una seggiola. lo in questo partito ci sono e ci resterò con Fassina e con Orfini. Non mi candiderò per il gusto di candidarmi. Bersani ha vinto alle primarie ma la sua linea è stata sconfitta. Il partito vuole vincere con una linea diversa? Io ci sono. Vuole proteggere solo la sua classe dirigente? Non ci sono. Vuole cambiare l’Italia? Allora cambiamo il partito per cambiare l’Italia e io ci sono.