ANDRIA. Avevano programmato di compiere un attentato contro una chiesa in Puglia: sgominata un gruppo terroristico che aveva sede ad Andria.
A condurre le indagini è stato il nucleo dei carabinieri dei Ros che hanno arrestato sei persone, in Italia e all’estero, con l’accusa di associazione di terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale. Gli arresti riguardano persone che vivono in Italia (Puglia, Lombardia e Sicilia) e in Belgio. A finire in manette sarebbero cittadini di nazionalità marocchina e tunisina. L’indagine è diretta dal sostituto procuratore di Bari, Renato Nitti, ed è stata avviata nel 2007, tramite il monitoraggio di alcune attività dei migranti e con accertamenti sui loro call center e internet point.
I membri del gruppo estremista manifestavano un odio profondo e radicale contro la cultura occidentale e in generale, contro tutte le religioni diverse dallIslam. Le attività investigative hanno evidenziato l’assoluta verso l’Occidente, e, in particolare, gli Usa, Israele e l’Italia. Il capo della cellula, inoltre, nutriva e manifestava radicati e incondizionati sentimenti antisionisti che diffondeva a livello ideologico non solo ai suoi sodali, istigandoli, in particolare, alla violenza contro gli ebrei, ma anche ad altri individui che per motivi culturali, sociali o religiosi si relazionavano con lui.
Da alcune intercettazioni telefoniche, inoltre, è emerso che gli indagati esultarono per la distruzione di numerose chiese nel terremoto avvenuto nel 2009 in Abruzzo. In quella circostanza, inoltre, gli indagati criticavano aspramente, ritenendolo inopportuno, il proposito della comunità musulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica. Stando alle informazioni raccolte dagli inquirenti, pare che la cellula islamica raccogliesse fondi con i quali finanziava i congiunti di alcuni terroristi, attraverso canali alternativi rispetto a quelli classici. L’ideale jihadista, secondo quanto accertato nelle indagini, doveva sempre essere anteposto rispetto alla soddisfazione dei bisogni personali.
All’interno del call center di Andria si cercavano sul web e si visionavano i video pubblicati nei forum jihadisti, al fine di acquisire le necessarie conoscenze delle procedure per il confezionamento di ordigni esplosivi, per l’uso delle armi da fuoco e per il reclutamento di volontari mujaheddin da avviare nei campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq, e Cecenia. I membri del gruppo formavano una micro-comunità isolata e al riparo da qualsiasi richiamo o condizionamento esterno, in cui potere praticare la propria versione dell’Islam secondo i dettami imposti da Al Qaeda.
Le attività investigative hanno evidenziato l’assoluta avversione della cellula nei confronti non solo delle religioni diverse dall’Islam, ma anche verso l’Occidente, e, in particolare, gli Usa, Israele e l’Italia. Il capo della cellula, inoltre, nutriva e manifestava radicati e incondizionati sentimenti antisionisti che diffondeva a livello ideologico non solo ai suoi sodali, istigandoli, in particolare, alla violenza contro gli ebrei, ma anche ad altri individui che per motivi culturali, sociali o religiosi si relazionavano con lui.