ROMA. Il premier Enrico Letta ha nominato giovedì seradieci viceministri e 30 sottosegretari del suo governo.
Nomine avvenute durante una convocazione a sorpresa del Consiglio dei ministri,durata poco più di 15 minuti:dalle 21.45 alle 22.02.
Lunghe trattative tra le forze politiche durante tutta la giornata di giovedì per arrivare all’elenco dei nomi. La richiesta iniziale dei partiti era quella di procedere a 68 componenti in tutto, ma c’era stato subito lo stop del premier che in un primo momento aveva abbassato l’asticella a 40. Ma durante le trattative era già nell’aria che il numero poteva scendere ulteriormente, proprio perchè il presidente del Consiglio aveva chiesto una compagine snella. E allora la divisione prevedeva 18 sottosegretari al Pd, 13 al Pdl e 4-5 a Scelta civica. A Scelta civica erano stati offerti solo 3 posti, proprio perchè il criterio iniziale era legato alla rappresentanza parlamentare e non al risultato elettorale. E la partita, riferivano fonti parlamentari, si era parzialmente sbloccata nel primo pomeriggio dopo vari incontri di maggioranza.
Per quanto riguardava le posizioni del Pdl, sono stati decisivi i colloqui che Silvio Berlusconi ha avuto nella gioranta ad Arcore. Il Cavaliere ha visto, tra gli altri, l’ex ministro Paolo Romani e l’ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che veniva data al Welfare. Le ipotesi vedevano al Pdl anche due viceministri, al Lavoro e all’Economia, mentre un altro viceministro del centrodestra poteva entrare al dicastero dello Sviluppo. Per viaXX settembre circolavano, per il Pdl, i nomi di Luigi Casero e Alberto Giorgetti ma anche di Daniela Santanchè e Mara Carfagna.
Tornando all’elenco dei sottosegretari targati Pdl, erano in lista Micaela Biancofiore agli Esteri, Maurizio Paniz alla Giustizia e il senatore Bernabò Bocca allo Sviluppo con la delega al turismo. Tra i viceministri c’erano voci anche sugli ex ministri del governo Monti Giarda e Catricalà.
La giornata è stata caratterizzata da voci di dissensi tra i partiti anche su altri poltrone da coprire. Il premier Enirco Letta infatti aveva chiesto al ministro dell’Interno Angelino Alfano di nominare Franco Gabrielli nuovo capo della polizia durante il Consiglio dei ministri di giovedì sera. Il segretario del Pdl avrebbe dato l’ok, provocando dure prese di posizioni dall’ala dura del partito, visto che l’ex Capo della Protezione civile viene ritenuto come un esponente non certamente legato al Pdl. Reazioni che hanno congelato, al momento, la nomina di Gabrielli.