Amanda: “Ho paura di tornare in Italia”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Ho paura di tornare in Italia”. A dirlo, nel corso di un’intervista televisiva alla Cnn, è Amanda Knox, la ragazza americana accusata dell’omicidio di Meredith Kercher insieme al fidanzato di allora, Raffaele Sollecito.

Amanda, ancora una volta, ha ribadito la sua versione dei fatti ritenendo la teoria degli inquirenti “assurda”. “Ho pianto, mi sono arrabbiata, ho avuto paura.

Sono queste tutte le cose che sono accadute, che ho mostrato all’esterno, che mi sono uscite fuori”, dice Amanda che non accetta le accuse di freddezza che le sono state mosse da più parti, un atteggiamento di indifferenza nei confronti della morte della compagna di stanza che avrebbe provato la sua durezza d’animo e quindi la capacità di commettere un delitto atroce come quello di cui viene accusata.

“E’ incredibile – continua la giovane nell’intervista – che malgrado l’assoluta mancanza di prova alcuna che dimostri il mio coinvolgimento con l’assassinio, io debba essere ancora sotto giudizio sulla base di aspettative definite non realistiche e non ragionevoli su come una giovane donna avrebbe dovuto reagire a una quella situazione orribile” .

E ha aggiunto, con atteggiamento di sfida: “Nessuno sa come chi mi accusa avrebbe reagito a una situazione tanto orribile, se solo fosse capitata a loro”.

E ritornando a parlare dell’Italia dice: “Lì la gente pensa che io sia arrogante, visto che sto qui, negli Stati Uniti, a presentare un libro e difendermi. Trovo tutto ciò prima di tutto incredibilmente ingiusto, perché ho il diritto di difendere me stessa. E nessuno può chiedermi di stare zitta”.

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