AVERSA. Sono, in pratica, i sostituti dei manicomi, strutture sanitarie che avevano rappresentato lorgoglio di Aversa. Oggi si chiamano, in maniera più civile, centri di salute mentale. Ed anche con essi la nostra città è allavanguardia grazie alle esperienze volute dallallora direttore generale dellAsl Ce2 Franco Rotelli.
Ieri mattina, la nuova manager della struttura sanitaria normanna, Antonietta Costantini, accompagnata dalla responsabile del Dipartimento di salute mentale dellAsl Ce2, Tiziana Celani, ha visitato i centri che insistono nellagro aversano. Prima tappa presso il centro di salute mentale di Palazzo Orabona ad Aversa, dove ha incontrato gli operatori e gli utenti, alcuni dei quali impegnati nella lezione di cucina, altri nel corso di informatica. Sono alcune tra le attività che impegnano circa 150 utenti alla settimana, insieme ai laboratori di maglieria, corsi di yoga, gite nei luoghi di interesse, cineforum, teatro e al Progetto Benessere per promuovere una sana alimentazione e un corretto stile di vita. Fare sanità ha dichiarato la Costantini significa anche concentrarsi su importanti questioni sociali. Con una bassa percentuale di inserimenti lavorativi non si chiude il cerchio di un percorso virtuoso e di eccellenza portato avanti nel campo della salute mentale. Il direttore generale ha anche evidenziato il ruolo che la stessa Asl può avere per quanto concerne la possibilità di impiego degli utenti in ambiti quali la cura del verde, il servizio di pulizia o di catering, ed altro. Dopo Aversa è stata la volta di San Cipriano di Aversa. Qui, presso il centro, grazie al progetto Polo Est svolto con la partecipazione di unassociazione costituita dai familiari degli utenti – si tengono laboratori di artigianato di sartoria, di lavorazione della ceramica, del legno, per il riciclaggio della plastica che viene trasformata in fiori, tende e altri oggetti. Nelloccasione la Costantini ha ricordato che, in tempi brevi, sarà sottoscritto un protocollo con Comuni e Agrorinasce per listituzione di una bottega in un immobile confiscato alla camorra sul territorio di San Cipriano di Aversa. Alla manager è stata rappresentata la necessità di spazi più ampi per poter effettuare le attività e la disponibilità di piccoli contributi per lacquisto di strumenti e materiali, oltre che la possibilità di prevedere nel bilancio dellAsl contributi minimi da destinare alle iniziative messe in campo. La giornata di visite si è conclusa con due gruppi appartamento a Villa di Briano, uno dei quali gestito in collaborazione con una cooperativa di ex utenti della salute mentale.