piacerebbe fare con il Pd quello che Tony
Blair fece nel 1994 con il New Labour. A dirlo in una lunga intervista
rilasciata al Foglio è Matteo Renzi.
Il sindaco di Firenze
parla anche di una sua possibile candidatura alla guida della segreteria del
partito, ma analizza anche i contro. Io lo vorrei fare perché ci tengo
davvero al Pd, dichiara. Ma ci sono anche dei contro. Io non voglio farlo a
tutte le condizioni, il segretario.
Poi la stoccata a Bersani: AlCorriere
ha detto di non sapere se sono stato sleale con lui. Mi viene da dire solo una
cosa: mi fa tenerezza.
Tra i pro, invece, Renzi ci mette la sua voglia di fare del Pd un partito innovativo,
leggero, scattante, agile, e per questo non fragile, che possa cambiare
l’Italia, imporre un bipolarismo di fatto, conquistare gli elettori degli altri
partiti e dare una mano al governo, con lealtà ma senza piaggeria, preparandoci
come è giusto che sia all’appuntamento con le prossime elezioni smettendola di
smacchiare i giaguari, smettendola di farci dettare l’agenda dai nostri
avversari, smettendola di farci governare dalle correnti e cominciando a farlo
davvero, questo benedetto Pd.
Riguardo al Movimento 5 Stelle Renzi è
categorico: Grillo alle prossime elezioni praticamente scomparirà.