legge costituzionale per labolizione delle province, approvato dal Consiglio
dei ministri.
Il primo articolo annuncia semplicemente labolizione delle
province, sostituendo larticolo 114 della Costituzione: La Repubblica è
costituita dai Comuni, dalle Regioni e dallo Stato, eliminando il riferimento
alle province. Il secondo cancella ogni riferimento alla province in tutti gli
altri articoli della Costituzione. Il terzo articolo prevede che ci sia tempo
fino a sei mesi dallentrata in vigore della norma per leffettiva soppressione
degli enti.
E un provvedimento essenziale per consentire poi, a valle, per
fare interventi, ha spiegato Enrico
Letta nel corso della conferenza stampa che si è svolta al termine del Cdm.
Il ddl costituzionale rimanda ad una legge che, ovviamente nellambito delle
competenze degli altri enti locali, ripartirà le funzioni che oggi sono in
capo alle province, ha spiegato ancora Letta. Il premier ha lanciato un
appello al Parlamento affinché il provvedimento venga approvato nel più breve
tempo possibile.Il governo intende comunque salvaguardare i lavoratori
delle province e le funzioni di questi enti.
Per la fase transitoria il
provvedimento prevede che in sede di prima applicazione, entro sei mesi dalla
data in entrata in vigore della legge statale le Regioni disciplinano con
legge regionale gli enti locali. Se la Regione non provvede le Province sono
comunque soppresse e le relative funzioni sono redistribuite.
Il disegno di
legge arriva dopo la sentenza della Consulta, che ha bocciato il decreto voluto
dal precedente governo Monti,
sostenendo che la materia non poteva essere disciplinata per decreto.
Ma lUpi
Unione delle province italiane chiede polemica: E il dimezzamento dei
parlamentari quando si farà? Quando si rivedranno gli sprechi causati dal
sovrapporsi delle competenze tra Stato e Regioni che hanno fatto lievitare la
spesa pubblica in questi 10 anni?. Il presidente dellUpi, Saitta, attacca lesecutivo
Letta, sostenendo che si torna a proporre lennesimo provvedimento buono solo
per conquistarsi le pagine dei giornali, e che si mette in campo una risposta
rabbiosa contro un giudizio tecnico della Corte Costituzionale che non ha
salvato le Province, ma ha dichiarato incostituzionali norme che lo erano
palesemente. Per Saitta è inaccettabile un provvedimento di questo tipo
tarato solo sulle Province. Tutto ciò conferma incalza il leader delle
Province che la politica non vuole riformarsi.