Berlusconi, l’ultimatum di Schifani: “Se condannato, lasciamo il Governo”

di Mena Grimaldi
 ROMA. Renato Schifani ai microfoni di “Radio Anch’io” in merito alla
condanna di Silvio Berlusconi e al
caso Mediaset è chiaro e non lascia ombre di dubbio.

“Se Berlusconi fosse
condannato all’interdizione dai pubblici uffici, sarebbe molto difficile che un
Pdl acefalo del suo leader possa proseguire l’esperienza del governo Letta”,
dice. “Sulla vicenda giudiziaria di Berlusconi intendiamo avere un atteggiamento
soft. Non c’è nessuna rivolta contro altri poteri dello Stato – spiega – ma
abbiamo il diritto di informare i nostri elettori delle dinamiche politiche e
processuali di fronte alle quali ci troviamo”.

E sul destino del governo
intervengono anche altri esponenti politici. Dario Franceschini, del Pd, parlando a Radio Città Futura, cerca di
rassicurare sulla tenuta dell’esecutivo: “Non si può impedire a un partito che
ha il suo leader coinvolto in una vicenda giudiziaria di dire delle parole o
assumere atteggiamenti che non condividiamo, però non c’è nessuna ripercussione
né ci sarà sull’attività legislativa il Governo va avanti finché ha la fiducia
del Parlamento”.

“Dobbiamo difenderlo, sostenerlo, fino in fondo e mi aspetto
che ci sia una grande prova di responsabilità da parte di tutti per assicurare
continuità all’azione di questo governo”, dice Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.

Il segretario del Pd,
Guglielmo Epifani, invece, aveva
parlato della necessità di un chiarimento con il Pdl. “O c’è un chiarimento
serio o il Pdl dimostra di essere interessato ai problemi del Paese e non alle
vicende di Berlusconi oppure, con la stessa forza con cui abbiamo fatto nascere
questo governo, diciamo che così non si può andare avanti”.

Intanto, il capogruppo
del Pdl Renato Brunetta annuncia ha
annunciato che alle 16 di giovedì alla Camera si riunirà l’ufficio di
presidenza del Pdl.

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