16enne investita e uccisa, il pirata della strada ottiene i domiciliari

di Mena Grimaldi
 MILANO. “Le leggi italiane hanno ammazzato mia figlia due volte”.

Così commenta Nerio Papetti, il padre di Beatrice, la sedicenne travolta da un auto, la decisione del gip di Milano di concedere gli arresti domiciliari a Gabardi El Habib, il pirata della strada che il 10 luglio ha travolto e ucciso la giovane a Gorgonzola.

L’uomo, infatti, è accusato di omicidio ma nella forma colposa, e anche che l’altro reato contestato, l’omissione di soccorso, non prevede la misura cautelare. Habib si era costituito una settimana dopo l’incidente.

Il pm di Milano, Laura Pedio, titolare delle indagini condotte dai carabinieri, dopo l’arresto aveva chiesto il carcere come misura cautelare per il marocchino, mentre la difesa, con l’avvocato Giovanni Marchese, aveva chiesto i domiciliari, spiegando anche che l’uomo “non è un pirata della strada”.

Così il gip di Milano, Alessandro Santangelo, dopo l’interrogatorio di garanzia di giovedì, nel quale l’uomo ha risposto alle domande, ha deciso per gli arresti domiciliari.

Da quanto si è saputo, si è ritenuto fosse una misura idonea a garantire le esigenze cautelari: principalmente il pericolo di reiterazione del reato e poi quelli di fuga e di inquinamento probatorio.

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