Renzi a Letta: “Il governo deve fare, non durare”

di Redazione

Matteo Renzi MODENA. Matteo Renzi rompe il silenzio che si era autoimposto e il suo rientro in scena, alla festa Pd di Bosco Albergati (Castelfranco Emilia), ha il sapore di un appuntamento di campagna elettorale.

Il messaggio più forte che arriva dal sindaco di Firenze è per il governo Letta: “Noi siamo al fianco del governo perché realizzi gli impegni che ha preso – dice – Io faccio il tifo per il governo, il governo però non deve usare la voce del verbo durare, è un riflesso neo doroteo, il governo deve ‘fare'”.

“Noi incoraggiamo il governo Letta ma deve essere il governo del fare – insiste – quel caso spero che duri il più possibile, ma non accetto che mi si accusi di logorarlo perché dico quel che penso”. “Per poi rivolgersi direttamente al premier: “Caro presidente del Consiglio vai avanti nel fare quello che devi, ma non cercare alibi…”.

Da Renzi anche un commento sulle conseguenze della decisione della Cassazione di confermare la condanna di Berlusconi. “Il compito del Pd è salvare l’Italia, e per salvare l’Italia si parte da un principio: le sentenze si rispettano, la legge è uguale per tutti”.

“E’ venti anni che stiamo aspettando Berlusconi. Almeno il congresso del Pd possiamo farlo senza di lui”, ironizza, per poi rivolgersi al segretario del Pd: “Dico a Epifani: non passiamo il tempo a occuparci di come cambiare le regole delle primarie, parliamo dell’Italia e dei suoi problemi. Fissiamo questa benedetta data del congresso, credo che non ci sia motivo per cambiarle, ma se vogliono le cambino. L’importante è tornare a dare speranza all’Italia”.

Da Renzi anche un affondo verso il leader del M5S Beppe Grillo. E’ stata “una delusione pazzesca” dice Renzi, “Grillo è il principale sponsor delle grandi intese. Lui le vuole, ha paura di far cambiare le cose. Chi ha più paura delle elezioni sono i deputati del movimento 5 stelle”. “Quello che ha preso meno voti alle nostre primarie, il compagno Bruno Tabacci – continua il sindaco – ha preso più voti di tutti i candidati eletti alle parlamentarie del Movimento. Il Pd non deve avere paura, deve giocare all’attacco. Non deve vivere di fantasmi”. “Adesso tocca a noi”.

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