Crisi politica, la parola a Lello Ferrara

di Nicola Rosselli

Raffaele FerraraAVERSA. Anche nei momenti più bui del centrosinistra, non si è mai sottratto all’invito a dire la sua. Una voce lucida, anche se sono in molti ad addossargli buona parte della scomparsa del centrosinistra ad Aversa.

Questa volta ha cercato di sottrarsi alle domande affermando di essere, ormai, solo mero spettatore, ma alla fine non ha resistito. Ed ancora una volta è l’unica voce della Sinistra che si sente in un assordante silenzio dell’opposizione. E’ un “animale politico” Raffaele Ferrara, due volte sindaco di Aversa, ex Pci ed ex Ds, che, interpellato sulla crisi amministrativa in città, risponde: “Ad Aversa la politica è finita. Si parla di crisi della politica a livello generale e la nostra città rappresenta la massima espressione di questa crisi. Ci ritroviamo con un consiglio comunale composto da 25/26 consiglieri di maggioranza su 30. Questo significa fine della democrazia che è soprattutto dialettica. In questo quadro complessivo si colloca una crisi aperta il giorno dopo le elezioni amministrative che ha dell’incomprensibile se si guarda ai numeri di questo centrodestra. E si badi che non è una crisi per liti tra partiti, ma tutta interna a Fi, giocata per la conquista della leadership tra i tre livelli: il parlamentare, il consigliere regionale ed il sindaco. E l’aspetto più inquietante è rappresentato dalla società civile che assiste indifferente a questo balletto tra i tre”. Come si colloca l’emergenza rifiuti in questo quadro? “Capisco che nessuno ha voluto dare addosso al sindaco a causa di colpe che si intrecciano a vari livelli, ma occorre evidenziare che Aversa è la città più sporca della Campania ed abbiamo un sindaco che non aiuta visto che afferma pubblicamente che la differenziata serve a poco e così facendo non motiva affatto i cittadini. Lo fa solo per giustificarsi perché in sei anni non ha fatto nulla per avviarla. Siamo alla resa. E si badi che la mia non è una critica, ma una constatazione. Così come l’assenza di ramazza, di qualcuno che ‘sistemi, ordini’ la spazzatura in strada. Perché Ciaramella non chiede al suo amico stretto che fine ha fatto la ramazza e, soprattutto, i lavoratori che dovevano effettuarla?”. Non ci sembra, però, che l’opposizione faccia qualcosa di particolare… “L’opposizione? Sono in pochi. E’ Vero. Ma opposizione non si fa solo in consiglio. Il Pd è praticamente inesistente. Non ho ancora ascoltato un suo dirigente cittadino fare una, dico una dichiarazione politica. Con loro anche Sdi, Udeur e così via. Gli unici a fare politica solo Pdci e Rc con il consigliere Mimmo Rosato. A proposito, che fine ha fatto il candidato a sindaco del centrosinistra? Quando ha accettato la candidatura si è fatto carico anche del dovere di rappresentare la coalizione dopo il voto. Invece, è scomparso”. E il futuro? “Bisogna reagire. Non è possibile fermarsi. Qualche giorno fa ero tentato dal non andare a votare, stanco del fatto di votare il meno peggio o di votare contro. Credo, però, che, alla fine, andrò a votare. Quando c’è una campagna elettorale scatta una sorta di riflesso condizionato”.

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