ROMA. Berlusconi fa marcia indietro e assicura: nessun ultimatum al governo Letta. Lo dice in una conferenza stampa improvvisata sotto il gazebo dei Radicali in largo di Torre Argentina dopo avere firmato i referendum sulla giustizia.
“Ieri ho letto di un ultimatum, secondo il quale io avrei detto che se mi fanno decadere allora farò cadere il governo. Non è così'”, assicura il Cavaliere: “Non ho pronunciato nessun ultimatum, io ricordo che questo governo è stato voluto fortissimamente da me, e sono convinto che l’Italia abbia bisogno che il governo continui a governare”, ha detto. “E addirittura – ha aggiunto – non sono d’accordo con certe critiche perché questo governo sta anzi facendo cose egregie”.
Parole diverse da quelle pronunciate nella giornata di venerdì 30 agosto: “Non siamo disponibili a mandare avanti un governo se la sinistra dovesse intervenire su di me, sul leader del Pdl, impedendogli di fare politica”.
E se il ministro della Difesa, Mauro, dice di confidare “nel senso di responsabilità dei partiti” il presidente del Consiglio non ha indicato alcuna soluzione sul caso Berlusconi e anzi ha liquidato la questione una volta per tutte: “Non credo ci siano molti margini, la separazione tra il piano politico e giudiziario è necessaria”, ha detto il premier. E ha aggiunto: “Il governo non ha nulla a che fare con le competenze della giunta. Chi crea connessioni improprie dovrà spiegare ai cittadini il senso di queste relazioni pericolose”.
Parole dure sono arrivate anche da Matteo Renzi: “In un qualsiasi Paese civile, un leader che viene condannato in via definitiva va a casa lui, senza aspettare che venga interdetto”.