dell’Unione
europea da ragione allItalia è annulla alcuni concorsi del 2008 e 2009 per
l’assegnazione di 50 posti di lavoro nelle istituzioni europee.
L’Unione
europea, infatti, aveva pubblicato i
bandi integralmente soltanto in tre lingue,inglese, francese e tedesco. Da qui
il ricorso dellItalia.
In applicazione del principio di tutela del legittimo
affidamento ed al fine di preservare il legittimo affidamento dei candidati
prescelti, questa sentenza non rimette in discussione i suddetti concorsi o
elenchi di riserva, si legge in una nota ufficiale.
Riconosciuta, dunque, la
discriminazione allItalia, ma non sono stati invalidati i risultati dei
concorsi. La Corte ha concluso che al fine di preservare il legittimo
affidamento dei candidati prescelti con i concorsi di cui trattasi, non era
opportuno rimettere in discussione i risultati dei suddetti concorsi” e,
ancora “occorre non mettere in discussione i suddetti elenchi di riserva,
si legge nel testo del dispositivo.