Femminicidio, ok della Camera. Il dl passa all’esame del Senato

di Mena Grimaldi
 ROMA. Con 343 sì,
nessun no e 20 astenuti la Camera ha approvato il decreto legge sul
femminicidio. l provvedimento passa ora al Senato per un via libera rapido.

Palazzo Madama, infatti, avrà pochi giorni per convertirlo, in quanto il
provvedimento scade il 14 ottobre.I sì sono arrivati da Pd, Pdl e
Scelta Civica.

La Lega e il M5s si sono astenuti, mentre Sel non ha partecipato
al voto. Donatella Ferranti,
relatrice del provvedimento insieme a Francesco
Paolo Sisto
e presidente della commissione Giustizia esprime soddisfazione:
“Senza enfatizzare, un ottimo provvedimento. Importante.

Le donne ora
potranno contare su una tutela più attenta e incisiva contro ogni violenza di
genere”. E si augura che, “dati i tempi strettissimi, il senato lo
voti a tamburo battente. Se il decreto dovesse decadere sarebbe un passo
indietro gravissimo”.

Quanto all’aspetto strettamente repressivo, Ferranti
richiama da un lato la scelta di colpire con “aggravanti di tipo generale
i reati di violenza commessi non solo ai danni ma anche in presenza di un
minore” e dall’altro l’accento posto “sull’allontanamento dalla casa
familiare come misura cautelare d’urgenza nei confronti di quei ‘reati
sentinella'(percosse, lesioni o stalking) che sono rilevatori di
condizioni di violenza domestica”.

“Insomma, un decreto – conclude
Ferranti – che rappresenta una prima concreta attuazione della Convenzione di
Istanbul. Un segnale forte, la presa di coscienza e l’affermazione che
violenze, prepotenze e offese contro le donne non solo non sono più tollerabili
o sottostimabili ma costituiscono una lesione esiziale per l’intera
comunità”.

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