ROMA. È necessario moltiplicare gli sforzi per alleviare le conseguenze e per cogliere e irrobustire ogni segno di ripresa: Papa Francesco incontra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
La giornata politica del Papa, definita già evento storico, ha avuto inizio alle 1, riportando in vita quella pratica che altri 6 dei suoi predecessori hanno messo in atto prima di lui. Poco cerimonioso, semplice e senza fronzoli, lincontro tra politica e chiesa è stato semplice, chiaro, lasciando intravedere un superamento delle distanze che da sempre Stato e Chiesa hanno vissuto. È stata ad esempio cancellata la scorta dei corazzieri nel tragitto dal Vaticano al Colle, in linea con la sobrietà evocata da entrambi in questa fase di difficoltà economiche per le famiglie.
E Bergoglio ha viaggiato a bordo di una comune Ford Focus, così comune che quando è passata a fianco di un autobus turistico, i turisti nemmeno se ne sono accorti e hanno continuato a scattare fotografie allAltare della Patria. Il pontefice, nella sua giornata istituzionale, pronunciato, infatti, parole che esulano dal suo ministero di fede. La speranza del capo della chiesa sale e sconfina oltre le barriera della religione, mostrando il quadro di un necessario intervento per le condizioni del paese. Una riflessione accolta poi anche da Napolitano che ha descritto lItalia come un paese che vive faticosa quotidianità,dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante. E quanto siamo lontani nel nostro Paese da quella cultura dellincontro che Ella ama evocare, da quella Sua invocazione: dialogo, dialogo, dialogo!. Il capo dello Stato ha sottolineato che a tutti, credenti e non credenti è giunta attraverso semplici e forti parole la Sua concezione della Chiesa e della fede. E ha evidenziato che nelle parole del pontefice si profilano nuove prospettive di quel dialogo con tutti, anche i più lontani e gli avversari.
Un intervento quello di Papa Bergoglio che ha insistito sulla precarietà di lavoro e sulla necessità di misure di intervento per contrastare londata migratoria che affligge il nostro paese: Il momento attuale è segnato dalla crisi economica che fatica ad essere superata e tra gli effetti più dolorosi, ha quello di una insufficiente disponibilità di lavoro. Ha poi citato le sue prime visite pastorali in Italia, tra cui la più significativa a Lampedusa: nellisola-frontiera che per prima accoglie i disperati che attraversano il Mediterraneo il Papa dice di avere incontrato da vicino la sofferenza di coloro che, a causa delle guerre o della miseria, si avviano verso lemigrazione in condizioni spesso disperate ma di avere anche visto lencomiabile testimonianza di solidarietà di tanti che si prodigano nellopera di accoglienza. Poi, parlando ai dipendenti del Quirinale, ha esortato tutti ad avere sempre uno spirito di accoglienza e di comprensione verso tutti. Cè tanto bisogno di persone che si impegnano con professionalità e anche con un senso spiccato di umanità e di comprensione, con una attenzione solidale specialmente verso i più deboli.
Ad accogliere il Papa, oltre al presidente Napolitano, cera anche una delegazione del Governo rappresenta dal premier Enrico Letta e da alcuni ministri, tra cui quello dellInterno Angelino Alfano e quello degli Esteri Emma Bonino, e i presidenti di Camera e Senato. A margine dei colloqui privati e degli interventi pubblici Napolitano e Bergoglio si sono scambiati doni allinsegna dellarte: il capo dello Stato ha donato al Pontefice unincisione allacquaforte di Giovanni Battista Piranesi del 1773 raffigurante una veduta della piazza di Monte Cavallo, come si chiamava a Roma il piazzale antistante il Palazzo del Quirinale; il Papa ha ricambiato con due fusioni in bronzo di arte contemporanea, firmate dal Guido Veroi: una con limmagine di San Martino che taglia in due parti il suo mantello per donarlo al povero, laltra che rappresenta un angelo che abbraccia e ravvicina i due emisferi del globo terrestre vincendo lopposizione di un drago.