ROMA. “La nuova fiducia che il governo chiederà al Parlamento rafforzerà il governo e ci consentirà di passare da un 2013 in cui siamo riusciti a ottenere risultati importanti giocando in difesa, sotto assedio, ad un 2014 in cui siamo in condizioni di giocare in attacco”.
Così il presidente del Consiglio Enrico Letta in una conferenza stampa a Vilnius. “Il primo tempo è andato bene, nonostante un continuo assedio su tanti fronti comunque non abbiamo preso gol” dice Letta. “Oggi – rilancia – si può passare a giocare all’attacco e abbiamo le carte in regola per vincere”.
A sollecitare una nuova verifica parlamentare dopo l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza è stato ieri 28 novembre il Capo dello Stato. Napolitano ha chiarito “che ci sarà senza dubbio un passaggio parlamentare che segni la discontinuità politica tra il governo delle larghe intese e il governo che ha ricevuto la fiducia sulle legge di Stabilità”. Le forme e i tempi di tale passaggio saranno decise lunedì in una consultazione del Presidente della Repubblica con il Presidente del Consiglio.
Ma proprio sulla data Letta ha chiarito: “Proporrò al capo dello Stato di aspettare le primarie del Pd dell’8 dicembre”. “Chiederemo al Parlamento una nuova fiducia e certificheremo i numeri già evidenziati al Senato con la legge di Stabilità che segna già un perimetro di maggioranza”.
Secondo il premier la nuova verifica “passa attraverso la definizione di una nuova agenda per il 2014”. Ci saranno “le riforme economiche in applicazione della Legge di Stabilità e capitoli nuovi di cui parlerò con i partiti che sostengono il governo”.
Con il nuovo passaggio parlamentare si segna una ‘”svolta” per il governo, perché “è mia intenzione cambiare registro” ha ribadito poi il premier intervenendo al Congresso nazionale del Psi. “Nel 2014 giocherò d’attacco sulle riforme economiche, politiche e istituzionali. Possiamo arrestare il declino e ricominciare a crescere”.
E proprio dal Capo dello Stato arriva un nuovo appello per le riforme istituzionali. In un messaggio in occasione del Congresso del Psi Napolitano definisce “improcrastinabile” il “la necessità di una riforma della struttura dello Stato e delle pubbliche amministrazioni e di un profondo rinnovamento nella partecipazione politica, per contrastare quei fenomeni di inefficienza e di conseguente delusione e distacco che hanno finito con l’oscurare il senso più autentico della profondità e vitalità dello sviluppo democratico”.